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The Youth, un moderno ritorno al garage/beat

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the youth

di Irene Tempestini

– Tra le tante email ne arriva una, download e play su Bubblegum, il nuovo singolo tratto dall’album d’esordio dei The Youth, “Nothing But…”.  Ci deve essere un errore però, questo è garage/ beat e fatto come si deve, ma nessuno oggi fa questo tipo di garage/ beat. Conteniamo lo stupore, controlliamo nuovamente il link, titolo della canzone, nome della band: Bubblegum dei The Youth.

 

Ok ci hanno convinto, questi ragazzi sanno il fatto loro. Scarichiamo l’album d’esordio dei danesi di Copenhagen, composto da 13 tracce,  che ci catapulta direttamente negli Anni Sessanta e non ci fa dubitare affatto della nomea di performers incendiari, che li contraddistingue in Europa. Iniziamo l’ascolto con Come On, primo brano dal ritmo serrato tipico del migliore garage/ beat degli anni d’oro. Si prosegue con la tiratissima, quasi garage punk, Looking At You, con le coinvolgenti ritmiche di You’re Leaving,  Girls Like You, Bubblegum; si rallenta un attimo ma non troppo con Vicious, per poi ripartire a ritmi serrati con Count, Suede, That’s Your Problem, Save Me My Love ; in dirittura d’arrivo non si placano le sonorià, anzi si serrano i ritmi, i colpi di batteria, le chitarre e l’immancabile armonica in The Norwegian Feeling. About To Run parte moderata per poi andare come un treno. Con stupore,  in chiusura, le distorsioni e la batteria si calmano, per lasciare spazio all’ atmosfera dolce e sensuale di  Baby I Am Back, quasi un altro mondo rispetto al resto dell’album, ma niente da dire a riguardo, per noi l’azzardo è ben riuscito.

 

the youth

The Youth

L’album è stato registrato in uno dei migliori studi di registrazione analogica del mondo (Studio Circo Perrotti a Gijón, in Spagna) senza sovraincisioni sterili, perchè ai The Youth non piacciono, e non ne hanno nemmeno bisogno, visto che suonano i loro strumenti e cantano senza autotuner, hanno un batterista che “picchia” veramente, scrivono le loro canzoni, in altre parole fanno musica.

 

I quattro ragazzi, come nella migliore tradizione, si sono conosciuti tra i banchi di scuola quando il cantante- chitarrista Lasse Tarp incontra il chitarrista Jesper Agerbaek e insieme reclutano il batterista Sune Thomsen e infine il bassista David Peter Jorgensen. Musicalmente sono influenzati dal beat inglese (come non citare i Beatles soprattutto dei primi album) e dal garage rock statunitense degli anni Sessanta (evidente il richiamo tra gli altri ai The Seeds, i The Count Five,  i The Standells, gli Shadows of Knight, i 13th Floor Elevators), dal Revival degli Anni Ottanta (a nostro dire forte l’influenza di gruppi quali Chesterfield Kings, Miracle Workers, Fuzztones e Lyres) e naturalmente dal “pigtråd” (filo spinato), la scena beat danese (Sir Henry & His Butlers, Peter Belli, The Defenders).

 

Merito dei The Youth è quello di aver studiato con dovizia il genere, di averlo ripreso rispettandone i crismi e di essere riusciti a produrre loro musica originale in modo fresco e naturale, senza forzature o irrispettosi stravolgimenti. Suoni vintage riusciti alla perfezione per una band che ci riporta alla mente i primi Beatles dai quali derivò la cosiddetta British Invasion, che in America influenzò le sopracitate band The Seeds, The Count Five,  The Standells, Shadows of Knight, 13th Floor Elevators e inoltre The Sonics, The Chocolate Watchband, Question Mark & The Mysterians, Electric Prunes, Blues Magoos, pionieri del garage rock statunitense degli Anni Sessanta (garage perchè per molte band la sala prove era il garage); nei The Youth ritroviamo tutti gli elementi caratterizzanti il garage rock, che unisce testi e suoni più grezzi e aggressivi rispetto alla musica pop dell’epoca, utilizzando chitarre distorte e usando in modo quasi spasmodico il fuzzbox.

the youth

The Youth

 

E’ evidente come dal garage rock derivò negli anni Settanta il Punk Rock, successivamente ripreso negli Anni Ottanta da un’ondata di Revival, che sul finire del decennio si indurisce anticipando il grunge. Negli anni Novanta il recupero di suoni garage si deve ai White Stripes, a cui i The Youth devono sicuramente aver buttato un orecchio.

 

Nothing But… dei The Youth uscirà il prossimo 6 ottobre per l’etichetta Dirty Water Records (disponibile su vinile, CD e download), una delle label garage/ beat/R&B leader nel mondo (il nome deriva, guarda caso, dalla hit del 1966 “Dirty Water” degli  Standells ).

 

TRACCE NOTHING BUT…

  1. Come On
  2. Looking At You
  3. You’re Living
  4. Girls Like You
  5. Bubblegum
  6. Vicious
  7. Count
  8. Suede
  9. That’s Your Problem
  10. Save Me My Love
  11. The Norwegian Feeling
  12. About To Run
  13. Baby I Am Back

 

Tracce TOP per la redazione di zest.today: Looking At You, You’re Leaving, Girls Like You,  Bubblegum, Save Me My Love, About To Run, Baby I Am Back

 

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