The Pineapple Thief, recensione dell’album “Give It Back”
di Irene Tempestini
The Pineapple Thief, recensione dell’album “Give It Back”
I The Pineapple Thief sono una delle migliori band post-progressive e rock sperimentale. Con l’uscita dell’album Give It Back (per Kscope) ripropongono, completamente ri-arrangiate, 12 tracce del loro catalogo passato. L’opportunità si deve all’arrivo di Gavin Harrison (King Crimson) alla batteria, che ha dato un enorme contributo alla band e alla nuova registrazione di alcuni dei brani storici.
In Wretched Soul veniamo subito immersi nella sofisticata e passionale ricerca sonora dei The Pineapple Thief, tra pause e riprese emotive e coinvolgenti. Dead In The Water, conquista con le sue atmosfere conturbanti e avvolgenti. La title track Give It Back, con i suoi tocchi e le spinte energiche, ci trascina in Build A World, con le sue sonorità struggenti. Immancabili, in ogni traccia, l’intensità e la maestria esecutiva a cui ci ha abituati la band. Start Your Descent prosegue il racconto di questo viaggio musicale visionario e appassionante. E ancora, 137 e Shoot First che sono brani carichi di ricercatezze ma mai stucchevoli.
Ascoltiamo con grande piacere i nuovi arrangiamenti per Boxing Day, stupenda poesia resa in musica e la trascinante Warm Seas, dall’architettura sonora incredibile. E ancora Someone Pull Me Out, Last Man Standing e il finale affidato all’ennesimo capolavoro, Little Man.
Bruce Soord spiega l’idea alla base dell’album “Gavin ha esaminato l’intero catalogo dei The Pineapple Thief e ha scelto alcune canzoni che sentiva potevamo rivisitare. Non appena ho sentito cosa stava facendo Gavin, mi ha ispirato a rielaborare completamente anche le canzoni. Gavin suggeriva di aggiungere nuove parti, tagliare le cose, inserire versi extra e io ero completamente aperto a tutto. Ho anche “chiuso la storia” dal punto di vista dei testi su molte canzoni che ritenevo troppo aperte. Ci siamo divertiti, anche se a volte è stato un po’ strano tornare indietro nel tempo. Una delle prime canzoni che Gavin ha scelto dal catalogo è stata Give it Back. Abbiamo completamente ri-registrato e rielaborato l’intero pezzo. Sembra una canzone completamente nuova ed è già parte del nostro live set”.
Gavin Harrison commenta: “Quando ho iniziato a lavorare con i The Pineapple Thief avevo suonato solo nell’album “Your Wilderness”, quindi quando è arrivato il momento di suonare dal vivo, ovviamente ho dovuto avvicinarmi a un bel po’ di canzoni che non conoscevo. Con la benedizione della band, ho sviluppato la mia personale interpretazione di parte del materiale precedente. Con il passare dei tour, mi sono incuriosito del loro enorme catalogo e mi sono ritrovato ad ascoltare e mettere in pratica il processo “vecchia canzone/nuova canzone” e immaginando come potevo (a volte radicalmente) rielaborarle – inizialmente solo allo scopo di trovare altre canzoni da suonare dal vivo. Tuttavia, Bruce mi ha incoraggiato ad andare oltre quanto volevo (compresa la scrittura di sezioni completamente nuove) – dopotutto, l’originale esisteva già – quindi perché non dare nuova vita a queste canzoni? Questa non è una compilation o un “best of” , ma è un lavoro che contiene i brani che mi hanno dato l’ispirazione per riarrangiare, rielaborare, ricablare”.
L’artwork dell’album “Give It Back” è stato creato da Carl Glover.
“Give It Back” è uscito nella versione 2 dischi CD e Blu-ray (Audio – Hi-res Stereo/DTS-HD MA 5.1/Dolby Atmos), CD, LP in vinile nero e digitale.
Give It Back tracklisting:
01-Wretched Soul – Rewired
02-Dead In The Water – Rewired
03- Give it Back – Rewired
04- Build a World – Rewired
05-Start Your Descent
06- 137 – Rewired
07- Shoot First – Rewired
08- Boxing Day – Rewired
09- Warm Seas – Rewired
10-Someone Pull Me Out – Rewired
11-Last Man Standing – Rewired
12-Little Man – Rewired