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Simone Pozzati, la follia umana ha le “Labbra Blu”

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Labbra Blu cover libro Simone Pozzati.

 

Simone Pozzati, una penna noir che descrive la follia umana in tutte le sue sfumature e un esordio importante dal titolo “Labbra Blu” (Diamond Editrice) , che si ispira all’opera letteraria per eccellenza, La Divina Commedia di Dante Alighieri, un testo generoso di archetipi che il giovane autore ha trovato adatti per raccontare la società odierna caratterizzata dall’ incertezza: del lavoro, dei valori, perfino dell’identità di fronte la fatica di accettarsi e sovrastare i pregiudizi posti da altri, dove l’essere finisce per collimare con un apparire percepito come soffocante.

“Labbra blu” perchè blu è il colore della cianosi, che indica la mancanza di ossigeno, ma che rimanda anche al mercurio, alla morte, è quindi simbolo della rinascita, di metamorfosi, la morte del verbo in favore dell’azione. La Prefazione di “Labbra blu” è a firma di Ivano Iai, giurista con la passione per le lettere classiche, cultore di Dante. La copertina e le illustrazioni interne sono a cura di Simone Di Matteo.

Il libro sarà presentato ufficialmente nei tre gironi di fiera del libro “Libri da scoprire – L’Editoria in rassegna”, che per l’edizione 2015 per la prima volta lascia piazza del Popolo di Latina, dove ha esordito nel 2003, e sbarca a Sabaudia, il 31 luglio, 1 e 2 agosto.

Dopo la Fiera “Labbra blu” sarà distribuito in tutti i circuiti Feltrinelli. Dal 18 maggio è acquistabile on line sul sito della casa editrice all’ indirizzo www.diamondeditrice.eu alla sezione Catalogo, e disponibile sui siti: www.dntservice.eu; www.amazon.it; www.ibs.it; www.libreriauniversitaria.it.

Titolo: Labbra Blu

Autore: Simone Pozzati

Collana: Frammenti Editore – Diamond Editrice

Anno di pubblicazione: Maggio 2015

ISBN: 9788896650295

Pagine: 96

Prezzo: € 10,00

I EDIZIONE

 

SINOSSI

Nove racconti per descrivere i vari volti della follia, la mano oscura che muove i fili della psiche umana senza distinzione di ceto sociale e contesto storico. La scelta del numero non è casuale: nove, come i cerchi dell’Inferno de “La Divina Commedia” di Dante, al quale il giovane autore si ispira per i suoi personaggi, diversi tra loro, collocati in epoche spesso distanti, ma che tuttavia si fanno interpreti di un destino comune: la condanna all’infelicità. È un “bestiario” di dannati quello in cui si avventura la penna noir di Simone Pozzati, che non vuole essere un viaggio nell’oltretomba ma una discesa negli inferi dell’inconscio umano, dove prendono forma le ossessioni, le fragilità, le inquietudini.

Un libro scritto attraverso un vero e proprio gioco ermetico effettuato cospargendo i vari racconti di archetipi e rimandi alla numerologia. Blue Lips (Labbra blu), è il terzo racconto: 3 è il numero che rimanda a Dio, e nel mondo classico la follia era legata al tema del sacro. Blue Lips dà il titolo all’intera opera. È la storia di una rockstar che – schiacciata dal sistema alienante del successo e dagli interessi delle grandi case discografiche – si rifugia nell’eroina, droga i cui effetti sono stati spesso accostati al piacere sessuale. Il blu è la tinta del mercurio ma anche il colore che si sposa con l’idea di celeste e di paradiso, Blue lips to kiss God – Labbra Blu per baciare Dio scrive il protagonista nei versi di una sua canzone, e le labbra rimandano anche all’organo sessuale femminile.

La droga è definita, infatti, una prostituta a gambe divaricate, e non a caso in una visione del protagonista c’è un cavallo che corre sulla spiaggia deserta, simbolo alchemico della morte della libido. Blue, inoltre, in inglese assume il significato di tristezza, depressione. Il tema della follia umana è il filo conduttore che unisce i nove racconti. Il folle, in genere raffigurato come un viandante, simboleggia la ricerca di cambiamenti, il percorso verso un’evoluzione: genio o follia; profeta, visionario o buffone; bene o male; luce verso l’ignoto o oscura chiusura in se stessi in un mondo atavico.

Nel Medioevo era affiancato alla figura del diavolo, dicotomia tra spirito e corpo, essere e apparire, ovvero il dilemma odierno. I personaggi descritti dalla penna attenta del giovane autore sono, infatti, intrappolati nelle loro esistenze, nelle maschere che indossano e nel ruolo che il mondo cuce loro addosso. Tentano di cambiare la loro sorte spesso invano. Nulla nell’opera è lasciato alla casualità, ad eccezione del numero delle pagine: 96 – 9 e 6, un gioco di opposti che trova conferma anche nell’ultimo racconto del libro “Il prigioniero della notte”.

 

BIOGRAFIA DELL’AUTORE

Nato a Latina il 22 aprile 1989, Simone Pozzati lavora come allenatore della Hydra Volley di Latina. Ha esordito nella letteratura nel 2013 con il racconto breve “Non sempre la morte fa piangere”, pubblicato in “Eros e Thanatos – III Antologia di racconti del XXI secolo” della Diamond Editrice, cui è seguito, sempre per la stessa casa editrice, “Il prigioniero della notte”, racconto noir contenuto nell’antologia “Del giorno e della Notte” dedicata alla memoria di Franca Rame. Alcuni suoi romanzi restano ancora chiusi nel cassetto, così come i testi di canzoni, alcune delle quali sono state cantate da gruppi musicali emergenti.

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