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Serravalle Jazz, protagonista di questa edizione il piano

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franco d'andrea serravalle jazz musica pistoia piano

di Redazione

28, 29, 30 agosto 2016

SERRAVALLE JAZZ 2016

Piano Piano Forte Forte

15° edizione

 

 

PREMIO RENATO SELLANI

2° edizione

 

Serravalle Pistoiese – Rocca di Castruccio

 

 Direzione artistica

 

Maurizio Tuci

 

 

Il festival Serravalle Jazz, atteso appuntamento estivo per gli amanti del jazz, torna da domenica 28 a martedì 30 agosto  2016 con un’edizione, la quindicesima, il cui titolo, Piano Piano Forte Forte, promette un’esplorazione interessante, seria e leggera, come da tradizione del festival, nella storia e nella contemporaneità del pianoforte jazz, attraverso i concerti all’aperto nell’incanto della Rocca di Castruccio e i seminari all’Oratorio della Vergine Assunta nello scenario magico del borgo medievale di Serravalle Pistoiese. Evento nell’evento, l’assegnazione del Premio Renato Sellani, giunto alla seconda edizione.

Serravalle Jazz è organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia in collaborazione con il Comune di Serravalle Pistoiese Assessorato alla Cultura con la direzione artistica di Maurizio Tuci.

Ogni evento è a ingresso libero.

 

Il tema del Serravalle Jazz racchiuso nel titolo Piano Piano Forte Forte, espressione della giocosità come un inconfondibile marchio di fabbrica del festival, da una parte riafferma il desiderio di omaggiare a tutto tondo Renato Sellani, a cui è dedicato il Premio omonimo, dall’altra esprime la fascinazione verso lo strumento che con il ritmo dei suoi 88 tasti bianchi e neri, è stato non solo il protagonista delle maggiori rivoluzioni del jazz, ma – come la storia del jazz insegna – lo strumento su cui la musica afroamericana è nata. Furono, infatti, i pianisti nelle case di tolleranza di New Orleans che, iniziando a improvvisare sulle sequenze del ragtime, crearono un nuovo genere musicale, lo stride piano, ossia, il primo piano jazz.

Franco D’Andrea, pianista italiano tra i più apprezzati a livello internazionale, invitato d’onore di questa edizione del Serravalle Jazz, è da solo una storia del piano jazz moderno. Ispirato da autori quali George Gershwin, Duke Ellington, Billy Strayhorn, Lennie Tristano, John Coltrane e con una predilezione per Thelonious Monk, ha attraversato con il suo strumento quasi tutti i linguaggi del jazz moderno, compreso il jazz rock – impossibile non ricordare l’esperienza del Perigeo, di cui è stato fondatore  negli anni ’70 -,  creando un proprio stile autentico di cui sono testimonianza le oltre duecento composizioni originali. A suggello del suo eclettismo, una delle sue ispirate definizioni del piano jazz come “una delle occasioni più adatte per ricercare, improvvisando, nuove combinazioni musicali, con esiti imprevedibili”.

 

Nella serata di apertura del Festival (28 agosto) a Franco D’Andrea il Premio Renato Sellani, quest’anno alla seconda edizione, creato lo scorso anno in ricordo della figura carismatica del pianista marchigiano scomparso nel 2014, con cui Serravalle Jazz ha avuto il privilegio di un’amicizia artistica feconda.

Consegneranno il Premio Anna Sellani, il Presidente della Fondazione Caript Luca Iozzelli, l’Assessore alla Cultura del Comune di Serravalle Simona Querci, e la Giuria del Premio, costituita da Maurizio Tuci e dai musicisti Nico Gori, Stefania Scarinzi, Massimo Moriconi e Alessandro Lanzoni.

Nella serata Franco D’Andrea sarà protagonista di due concerti: in piano solo, in cui proporrà sue composizioni originali, e in ensemble con la Barga Jazz Big Band, con la quale il Serravalle Jazz prosegue il sodalizio felice iniziato sin dalla prima edizione. L’Orchestra di Barga diretta da Mario Raja, eseguirà i brani usciti vincitori dal suo Concorso di composizione e arrangiamento, dedicato anch’esso a Franco D’Andrea.

La storia del piano jazz sarà portata sul palco del Festival da un concerto in doppio pianoforte di Antonino Siringo e Daniele Biagini, che si preannuncia memorabile (30 agosto, in apertura di serata). Con il titolo Two Timeless Piano/Due pianoforti senza tempo, i due pianisti pistoiesi, entrambi provenienti dalla musica classica e catapultati entusiasticamente nel jazz, testimonieranno della loro passione per la sperimentazione, attraverso un percorso sonoro che spazierà in un continuo rimando di note, senza prima né dopo, oltre ogni identità di genere che sia necessariamente vincolante, da una performance classica all’improvvisazione jazz su melodie universalmente conosciute e su brani originali. Da Bach a D.Milhaud passando per Bud Powell e Thelonius Monk.

 

La seconda serata del festival (29 agosto) è una carte blanche affidata interamente a Romano Pratesi, che torna al Serravalle Jazz dopo lo strepitoso concerto con Dave Liebman e Daniel Humair della sua Rubber Band due anni fa, con il suo nuovo progetto di ampio respiro Frizione Sextet. Un collettivo internazionale che fa base a Parigi, in cui al nucleo originale Frizione Trio, formato recentemente da Pratesi, sax, clarinetto, percussioni, con il batterista francese Christophe Marguet e il chitarrista olandese Hasse Poulsen, si sono uniti eccezionalmente per Serravalle Jazz il celebre trombonista statunitense Glenn Ferris, il contrabbassista franco-armeno Claude Tchamitchian e il pianista francese Stéphan Oliva. I sei musicisti, dalle forti personalità, si produrranno in combinazioni inedite, esplorando numericamente e sonoramente tutte le possibili formazioni, dall’assolo al sestetto, proponendo un repertorio di ricerca interamente composto da brani e arrangiamenti originali. Con l’assolo di piano di Stéphan Oliva, il pubblico del Serravalle Jazz sarà immerso in un pianismo che privilegia il lavoro sul timbro, i colori sonori e la successione di armonie sottili, con composizioni poetiche che ispirano spontaneamente effluvi visivi.

 

Un’infusione di energia sarà invece il concerto di chiusura di questa edizione del festival (30 agosto, finale di serata). The Vincenzo Genovese Big Band con la performance All the colours of Jazz, R&B, Funk & Soul in that unique VG Sound propone una virata dal jazz verso le sue derivazioni afroamericane più ludiche attraverso un mix di pezzi originali e un repertorio di brani internazionali rivisitati in modo del tutto coinvolgente, frutto non solo del lavoro di arrangiamento del leader Vincenzo Genovese ma anche della versatilità della sezione ritmica formata da Francesco Cherubini, Marcos Siqueira, Luca Scorziello.  La presenza stabile di solisti d’eccezione tra i quali Dario Cecchini, Luca Signorini, Stefano Scalzi, Luca Ravagni, rende il sound della big band ancora più personale ed interessante.La parte vocale è affidata al sound black di Nadyne Rush e Greta Ciurlante, a dimostrazione che l’orchestra,pur avendo una matrice prevalentemente jazzistica, ha uno stile fortemente influenzato dal funk, soul & acid-jazz. Per Serravalle Jazz la band si impreziosisce di due special guest:  Riccardo Onori, chitarrista di Jovanotti, e il re della tromba Andrea Tofanelli.

 

Nei tre giorni del festival, alle ore 18, all’Oratorio della Vergine, sarà possibile assistere ai seminari, piccoli laboratori in cui la conoscenza teorica del jazz si costruisce attraverso l’incontro informale con critici musicali e musicisti protagonisti del festival. Il primo appuntamento sarà con lo storico del jazz Francesco Martinelli che con Ottantotto tamburi intonati: il pianoforte nel jazz aprirà uno sguardo sul piano jazz a trecentosessanta gradi (28 agosto). Si focalizzerà su tre grandi figure del piano jazz e sulle rispettive ere il seminario animato da Maurizio Tuci, Tre giganti del piano jazz: Fats Waller, Thelonius Monk, Bill Evans (29 agosto). Concluderà il ciclo il seminario condotto da Antonino Siringo e Daniele Biagini intitolato Pianoforte tra classica e jazz (30 agosto), preludio anche alla trasversalità e l’ibridazione di linguaggi proposta nel loro concerto serale.

 

I concerti, con inizio alle ore 21, si terranno alla Rocca di Castruccio. I seminari pomeridiani all’Oratorio della Vergine Assunta, alle ore 18.

 

Ingresso libero a tutti gli eventi.

 

I concerti sono garantiti anche in caso di pioggia, ma si svolgeranno in sedi diverse, sempre comunque nel centro di Serravalle Pistoiese.

 

È previsto un servizio gratuito di bus navetta (parcheggio Masotti/Serravalle Paese) per tutte le serate dalle ore 20.30 alle ore 00.30.

 

Info:

SERRAVALLE JAZZ

http://www.fondazionecrpt.it/serravallejazz.html

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SERRAVALLE JAZZ –  LA STORIA

SERRAVALLE JAZZ nasce quindici anni fa dopo una straordinaria esecuzione nella Rocca di Castruccio a Serravalle Pistoiese (Pistoia) dei Concerti Sacri di Duke Ellington da parte della Barga Jazz Big Band in occasione del 170° anniversario della nascita della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.

La riuscita di quella serata fece comprendere ai suoi promotori, Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e Comune di Serravalle Pistoiese, che in quel luogo di grande suggestione si potesse lavorare alla realizzazione di un nuovo festival di jazz.

In quella sede fu deciso che alla base dell’operazione dovesse esserci il gemellaggio musicale e organizzativo con il BargaJazz in modo da consentire di far scendere a valle l’eccezionale Big Band del concorso barghigiano per esibirsi di fronte a un pubblico molto più vasto.

Le varie edizioni del SERRAVALLE JAZZ, mai banali, sono state caratterizzate dalla scelta di un tema di fondo attorno al quale il festival è stato costruito, proponendo così nella maggior parte dei casi dei concerti serali inediti, introdotti nel pomeriggio da incontri-seminari, come autentico momento di approfondimento di storia del jazz.

Il Festival ha ospitato finora nomi di assoluto rilievo del panorama mondiale del jazz: Lee Konitz, Enrico Rava, Giorgio Gaslini, Kenny Wheeler, Gianluigi Trovesi, Dave Liebman, Claudio Fasoli, Renato Sellani, Gianluca Petrella, Danilo Rea, Rita Marcotulli, Diana Torto, Flavio Boltro, Fabio Morgera ma anche musicisti toscani di eccezionale livello come Mauro Grossi, Riccardo Tesi, Barbara Casini, Stefano Cocco Cantini, Lello Pareti, Alessandro Fabbri, Daniele Biagini, Maurizio Geri, Antonino Siringo e molti altri. Si è rivelato inoltre attento ad intercettare giovanissimi talenti, come Alessandro Lanzoni e Michele Marini, che nel tempo si sono affermati come straordinari musicisti della scena nazionale e internazionale.

Dall’edizione 2015 è stato creato il Premio Renato Sellani, in memoria dello straordinario pianista, scomparso nel 2014, grande amico del festival. La prima edizione del Premio è stata assegnata ad Alessandro Lanzoni. La seconda, nel 2016, a Franco D’Andrea.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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