Restaurata la Crocifissione attribuita a Donatello
di Redazione
Torna finalmente all’antico splendore la Crocifissione attribuita a Donatello, rilievo bronzeo 97 cm × 73 cm, conservato al Museo Nazionale del Bargello di Firenze. L’intervento di restauro, durato sei mesi e costato 20mila euro, è stato condotto da Ludovica Nicolai sotto la direzione di Beatrice Paolozzi Strozzi.
L’opera
Vasari e Borghini la citano nelle collezioni granducali ed è documentato negli inventari medicei dal 1560. Nel 1769 venne esposta agli Uffizi e dal 1870 al Bargello. Forse è l’opera citata come Historia Domini nostri Jesu Christi nel testamento di Francesco di Roberto Martelli del 1529. La critica non ha ancora dato un parere definitivo su tale rilievo. L’attribuzione a Donatello fu rifiutata dal Milanesi che ritenne il bronzo opera tedesca; il Rossi per primo la ricollegò al ricordo vasariano e quindi a Donatello. Tale parere non è stato sempre condiviso dalla critica successiva. Schmarsow e Venturi hanno ascritto la Crocifissione a Bertoldo, considerato invece dal Colasanti solo un aiuto. Schottmüller, Cruttwell e Conti l’hanno invece ritenuta opera della bottega donatelliana, mentre il Janson ha escluso del tutto la paternità sia donatelliana che del suo ambito, ritenendola opera assai tarda tra 1470 e 1480. Tesi opposta hanno sostenuto Planiscig e più recentemente Pope-Hennessy considerando il rilievo come autografo dello scultore fiorentino. Grassi e Castelfranco infine l’hanno ritenuto opera di un seguace eseguita però su disegno donatelliano. Discussa è anche la datazione, la maggior parte della critica considera il rilievo contemporaneo ai pulpiti di San Lorenzo per il grande pathos in esso presente, il Janson invece ha proposto una data più tarda (1470-1480) e il Pope-Hennessy l’ha anticipata al 1453-56 cioè agli anni padovani. Collareta (Eredità 1992) non avanza un pronunciamento sicuro sul possibile autore, ritenendo possibile una esecuzione donatelliana, e in questo caso vedendola come un esempio dello sperimentalismo del grande artista. Rosenauer è d’accordo con la proposta del Pope-Hennessy.