Recensione “Vdb23/Nulla è andato perso” di Maroccolo e Rocchi
Struggente e penetrante, un testamento musicale che apre il cuore
di Irene Tempestini
Intraprendere il viaggio della vita, tutti siamo chiamati a farlo nel momento in cui un atto di amore lo decide per noi. Quanto dura questo viaggio, dove ci porterà, quando si concluderà non è dato saperlo; forse è scritto da qualche parte, forse Qualcuno ha un progetto prestabilito per ognuno di noi, forse c’entra il destino o forse niente di tutto questo. Forse eravamo solo polvere e polvere ritorneremo.
Il suo viaggio Claudio Rocchi, pioniere del rock psichedelico italiano, lo aveva iniziato a 19 anni nel lontano 1970, con l’indimenticabile album profeticamente intitolato “Viaggio”, per concluderlo prematuramente nel 2013 a causa del repentino aggravarsi di una malattia degenerativa, con la collaborazione a “Vdb23/Nulla è andato perso”, il secondo album solista di Gianni Maroccolo (Litfiba e CSI), uscito ufficialmente il 13 gennaio 2015 per Alabianca/Warner, dopo una prima pubblicazione limitata (2013), prodotta grazie al crowdfunding.
“Vdb23/Nulla è andato perso” diventa irrimediabilmente anche il testamento più bello che Rocchi potesse lasciarci, un capolavoro sconvolgente frutto dell’ incontro tra due artisti immensi. Un incontro che, lo hanno affermato gli stessi Gianni e Claudio, è stato prima umano e poi artistico, e che si è trasformato subito in desiderio di completarsi musicalmente, affidando il proprio Io artistico alle cure reciproche.
Un album penetrante, che apre il cuore, nove brani la cui pienezza di parole e musica accarezza l’anima, soprattutto perché la voce di Claudio lascia trapelare la stanchezza fisica e il dolore morale, di chi è consapevole che la fine è vicina, di chi sa che resta poco tempo ma c’è ancora tanto da dire, di chi ama la vita e vorrebbe che tutto fosse luce, una luce potente e calda, capace di dissipare le ombre dell’esistenza che talvolta si fa cupa e terrificante. Ma quella luce è smarrita e allora ecco l’accorata richiesta in “Torna con me” (riferito proprio alla luce), pura e struggente poesia, dove l’alchimia tra parole e note raggiunge l’apice dell’incanto.
E il peggiore dei colpi gobbi la vita lo stava giocando a Claudio proprio durante la registrazione dell’album; lui ne era consapevole, ma aveva deciso di non subirne passivamente i pugni, di non lasciarsi ammutolire dal dolore e la paura. In fondo l’uomo che cos’è, dal primo all’ultimo giorno in cui è chiamato a vivere la propria vita, se non la somma costante di molteplici emozioni quali gioia, serenità, paura, sofferenza, dolore.
Non ci stancheremo mai di ripetere che quello tra Maroccolo e Rocchi è un incontro artistico senza precedenti, di una bellezza disarmante, un’esperienza mistica che ci pone nudi e crudi davanti al mistero della vita, che ci spinge a riflettere sul viaggio che stiamo facendo, di cui siamo sì timonieri, ma solo a metà, perché non ci è permesso di esserne gli unici comandanti.
E in questo viaggio esistenziale trasformato in musica, i due artisti ci cullano attraverso atmosfere ora cosmiche (Vdb23 in fondo è il nome di una nebulosa) ora terrene, che impattano tra loro dando vita ad un’orchestrazione musicale da brividi. Gianni unisce magistralmente la potente struttura rock alle poderose sonorità psichedeliche, industrial e wave, arricchite dai testi profondi e toccanti di Claudio.
Nella lunga (20 minuti) “Rinascere Hugs Suite” si susseguono anche i contributi di tanti altri noti “viaggiatori”, quali Franco Battiato, Piero Pelù, Cristina Donà, Massimo Zamboni, Cristiano Godano, Emidio Clementi, Ivana Gatti, Monica Matticoli, Alessandra Celletti, Beppe Brotto.
Il risultato ha un fascino imbarazzante, come imbarazzante è per noi provare a metterne in risalto pregi e difetti. E se azzardassimo a parlare di perfezione? Di sicuro non ci sentiremmo in colpa, perché la perfezione esiste, non nella materia corruttibile e quindi imperfetta, ma esiste. Dove? Esiste nell’arte, che è perfetta e incorruttibile; esiste nell’incontro spirituale e artistico tra due individui, che decidono di condividere reciprocamente il loro essere e la loro musica, generando qualcosa di unico e irripetibile. E grazie a “Vdb23/Nulla è andato perso”, anche noi possiamo godere di questa magica perfezione, tanto bella quanto inspiegabile. Un testamento puro, sincero, vibrante, emozionante, viscerale, toccante che spetta a noi curare come il più prezioso dei doni.
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Tracklist:
- Vdb23
- Torna con me
- Nulla è andato perso
- Rinascere Hugs Suite
- La Melodie De Tterrence
- Tutti gli uomini – Tutte le donne
- Ld7m
- Una corsa
- Rigel & Vdb23