Recensione – ‘Teaser’, l’album solista di Tommy Bolin torna a vivere dopo 40 anni
di Irene Tempestini
A suonare la chitarra sono bravi in tanti, ma far venire la pelle d’oca è tutta un’altra storia, e della storia, quella musicale, Tommy Bolin ne fa prepotentemente parte. Indimenticato fuoriclasse delle cinque corde, morto prematuramente a soli 25 anni per un’overdose, Bolin plasmò con la maestria e il genio concessi a pochi eletti, “Teaser” (1975), un album solista finito ingiustamente nel dimenticatoio perchè offuscato dalla parallela militanza di Bolin nei Deep Purple, voluto nella band da David Coverdale in sostituzione di Richie Blackmore.
Quarant’anni di oblio sono molti, ma quando il prodotto da riportare alla luce è arte allo stato puro, farlo rivivere è cosa piuttosto semplice. Provate ad immaginare un boxset con triplo vinile più un doppio CD live, dal quale fuoriescono in sequenza un capolavoro dietro l’altro: ecco, “Teaser 40th Anniversary Vinyl Edition Boxset”, è questo, un gioiello con tracce inedite e remix alternativi, estratti dalle registrazioni originali di “Teaser” e da due cd live con le performance di Tommy Bolin all’Ebbets Field, The Northern Lights, My Father’s Place e Albany.
Credeteci, nessuno è qui per svendere complimenti, proviamo solo a trascrivere le sensazioni derivate dall’ascolto di un lavoro qualitativamente impressionante, tanto da farci sul momento sprofondare nello sgomento, ricordando che uno dei chitarristi più talentuosi di sempre è venuto a mancare troppo presto, privandoci di chissà quali gemme future.
Ma non lasciamoci sopraffare dalla malinconia e prendiamoci cura di quel che resta, che fortunatamente non è poco; e il 19 maggio 2015, grazie a UDR/ADA/Warner Music, “Teaser” uscirà dalla nicchia dei pochi cultori che fino ad oggi hanno avuto il privilegio di ascoltarlo, per andare, come è giusto che sia, a deliziare le orecchie e nutrire musicalmente un pubblico ben più ampio.
“Teaser” contiene composizioni più o meno lunghe, alcune studiate come vere e proprie suite, altre arricchite dal cantato, ispirate dalle variegate influenze che fanno di Bolin uno degli artisti più ricchi in quanto a cultura musicale. Non impressionatevi se dal blues, le performance virano elegantemente al jazz, per poi cavalcare ritmi funky, scatenarsi improvvisamente con note rock, fare un salto sull’isola del reggae, per finire in un appassionato ritmo di samba. Ed è questo che ci aspettiamo e vogliamo da un talento puro, che sappia creare con originalità cose impensabili e inavvicinabili a chiunque altro.
Brani come “Wild Dogs”, “CooKoo”, “Dreamer”, “Oriental Sky” ci fanno viaggiare riportandoci indietro a quell’epoca d’oro che molti di noi non hanno vissuto per età anagrafica, ma di cui non smetteremo mai di farne emotivamente parte. E scusate se raddoppiamo la dose di euforia per le performance contenute nei tre LP live, che ci prendono di peso e ci lanciano tra la folla accorsa per acclamare Tommy Bolin & Friends, implacabile con la sua chitarra in “Shake The Devil”, nelle blueseggianti “My Father’s Place” e “You Told Me That You Loved Me”, o nella conturbante e destabilizzante “Stratus”, alla quale difficilmente si riesce a resistere.
Troppo coinvolti emotivamente per esprimere un giudizio super partes penserete voi. Poco importa, la musica non ha vie di mezzo, o dà emozioni o non le dà. “Teaser” non delude, anzi, come sempre Tommy Bolin ci fa godere testa e cuore.
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Track list LP’s:
LP 1 – side A:
1. Teaser
2. Flying Fingers
LP 1 – side B:
3. Wild Dogs
4. Cookoo
LP 2 – side C:
5. Chameleon
6. Lotus
LP 2 – side D:
7. The Grind
8. Crazed Fandango
LP 3 – side E:
9. People People
10. Smooth Fandango
11. Marching Powder
LP 3 – side E:
12. Homeward Strut
13. Dreamer
14. Savanah Woman
15. Oriental Sky
Track List Live CD’s:
CD 1:
1. Teaser – My Father’s Place
2. People People – My Father’s Place
3. The Grind – My Father’s Place
4. Wild Dogs – Live at The Northern Lights
5. You Told Me That You Loved Me – Live in Albany
6. Stratus – Live at Ebbets Field
7. Post Toastee – Line in Albany
8. Hoka-Hay – Energy KBPI Broadcast
9. Homeward Strut – Live at Ebbets Field
CD 2:
10. Shake The Devil – Live at The Northern Lights
11. Marching Powder – My Father’s Place
12. Lotus – My Father’s Place
13. Homeward Strut – Live at The Northern Lights
14. You Know, You Know – Live at Ebbets Field
15. Crazed Fandango – Live at Ebbets Field
16. Post Toastee – Live at The Northern Lights
17. Walk In My Shadow – Live at Ebbets Field
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Tommy Bolin, cresciuto a Sioux City in Iowa, iniziò a suonare giovanissimo dopo aver visto con suo padre Elvis Presley in un concerto. A soli 17 anni migrò a Denver, Colorado dove formò gli Zephyr, rock blues band con influenze psichedeliche con i quali incise due LP. Nel 1971 però abbandonò la band e formò un nuovo progetto Jazz-rock gli Energy prima di approdare ai The James Gang con i quali ha registrato i due album Bang! e Miami. In quegli anni Tommy Bolin apparì tra i musicisti di Spectrum, il lavoro solista del famoso batterista Billy Cobham.
Trasferitosi qualche anno dopo a Los Angeles inizio a lavorare sul suo progetto solista TEASER, alle cui registrazioni parteciparono diversi artisti famosi: Glenn Hughes, David Sanborn, Jan Hammer, Stanley Sheldon e Phil Collins.
Appena finito il lavoro Tommy Bolin fu chiamato da David Coverdale dei Deep Purple a sostituire Richie Blackmore alla chitarra e a registrare il capolavoro “Come Taste The Band” che uscì quasi contemporaneamente al suo album solista.
Purtroppo dopo poco, il 4 Dicembre 1976 Tommy Bolin moriva tragicamente di Overdose.