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Pop Evil, recensione del quinto album omonimo

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di Irene Tempestini

 

Pop Evil (Entertainment One/Spv) quinto album omonimo, ed un ritorno ai primordiali bisogni creativi  per la band americana.

Capita infatti che si stia facendo quello che si vuole ma non nel modo in cui ci piace farlo, così i Pop Evil, stanchi di frenare i loro impulsi, con l’ultimo album da studio hanno saputo imporre il loro personale dictat artistico, sia musicale che lirico. E quando la vena creativa viene lasciata libera di scorrere, non può che dar vita ad opere di pregio e soprattutto oneste.

Undici brani che lo stesso Leigh Kakaty definisce scritti per un album rock destinato prettamente a fans rock. Il momento di transizione della band, con il cambio di line up che ha visto la fuoriuscita di Joshua Marunde e l’ingresso della splendida batterista Hayley Cramer, ha permesso di chiamare il time out e prendersi il tempo necessario per ritrovarsi tutti insieme in studio, confrontarsi, creare suoni decisamente hard rock ma con piacevoli intromissioni elettroniche e melodiche. Del resto l’intento dei Pop Evil, comprensibile fin dalla scelta del nome , ribadito con fermezza dal momento in cui lo hanno scelto anche come nome dell’album, è proprio quello di comporre musica melodica e metal insieme.Questo nuovo lavoro è stato prodotto da Kato Khandawala nei Sound Emporium Studios di Nashville prima e  allo Sphere Studios in Los Angeles poi.

Fin dal primo ascolto è ben chiara la ricchezza di suoni, in un mix piacevolmente electro -pop- rock, di difficile ideazione ed esecuzione.

Notevole il salto di qualità fatto nel songwriting; per Leigh  era fondamentale, lo ha dichiarato lui stesso, affrontare tematiche quali il capitalismo, l’ipocrisia, la violenza, i dissapori tra America e Corea del Nord e allo stesso ribadire senza indugi che “when we join together, everyone wins”.

Innegabilmente i messaggi contenuti nell’album arrivano forti e chiari, con i riff di chitarre metal, le pestate di batteria e i cori martellanti di Leigh. E così Pop Evil si apre con una mitragliata di tracce full power esplose in sequenza quasi ossessiva con Waking Lions, Colors Bleed, Ex Machina, Art Of War. Più morbide ma pur sempre ben tirate Be Legendary, Nothing But Thieves, A Crime To Remember, God’s Dam, WHen We Were Young.

Una nuova accelerata arriva con Birds Of Prey che prepara il terreno alla più soft Rewind che va a chiudere un album ben fatto, sincero e che segna il miglior ritorno per i Pop Evil.

“Pop Evil” succede  ad “UP” (2015), che ha debuttato #1 nella Billboard U.S, IndependentAlbums Chart, #3 nella Billboard Top Hard Rock Albums Chart e #25 nella Billboard Top 200 Chart nella settimana di uscita.

 

Pop Evil – Tracklist

1. Waking Lions

2. Colors Bleed

3. Ex Machina

4. Art of War

5. Be Legendary

6. Nothing But Thieves

7. A Crime to Remember

8. God’s Dam

9. When We Were Young

10. Birds of Prey

11. Rewind

 

POP EVIL LINE UP

Leigh Kakaty – vocals

Dave Grahs – rhythm guitar, backing vocals

Nick Fuelling – lead guitar, backing vocals

Matt DiRito – bass, backing vocals

Hayley Cramer – drums

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