Gli O-Town tornano sotto i riflettori
di Gillian DiAddezio
(testo tradotto dall’originale in inglese)
Quella di sabato scorso è stata una serata magica per l’House of Blues, situata nel cuore di Disney World, Orlando (Florida), venue che mette a disposizione degli artisti, anche locali, come i The Crazy Carls o a nomi ben più famosi, come Willie Nelson and Fall Out Boy, il suo palco per esibirsi.E dopo tanto tempo, la House of Blues, ha accolto alcuni amici di vecchia data, gli O-Town.
Gli O-Town sono una boy band formatasi nel 1999 grazie al reality televisivo “Making The Band”, in onda sulla ABC. I membri Jacob Underwood, Erik-Michael Estrada, Dan Miller, Trevor Penick, e Ashley Parker Angel, sono stati, per così dire, il primo “esperimento” fatto nel tentativo di mostrare al mondo come si dà vita ad un fenomeno mondiale.
Dopo due album e una gestione fallimentare, la band si sciolse nel 2004, lasciando ogni membro alle loro carriere soliste. Ora, dopo più di un decennio, i ragazzi sono tornati (senza Ashley Parker Angel) per fare quello che amano, e nella maniera più autentica.
Il nuovo album dal titolo ‘Lines and Circles’, è uscito il 24 agosto del 2014 ed è sicuramente il loro lavoro migliore. E’ evidente finalmente la passione con cui i ragazzi fanno musica, e il rispetto con cui trattano i loro fans è qualcosa che merita di essere menzionato. Sanno bene che senza i loro fans niente di tutto ciò sarebbe potuto accadere, ecco perchè i loro VIP tickets sono ricchi di regali (t-shirts, cordini, memorabilia autografati, accesso al soundcheck, il meet and greet, oggetti di scena, e un selfie con la band). Addirittura il loro tour manager, Michael, si preoccupa di verificare se tutto va bene e se i fans e i giornalisti, hannoa disposizione ciò di cui hanno bisogno.
Bella l’ esibizione degli open act The Crazy Carls; è stata una gioia vedere il cantante, Alex, muoversi sul palco da una parte all’altra a ritmo di funky, mentre il pubblico, ormai caldo per il live sempre più prossimo degli O-Town, partecipava estasiato dalla sua presenza scenica e dai suoi acuti.
Arrivato il momento degli O-Town, la band ha aperto con la hit “Liquid Dreams” e devo ammetterlo, in me si è risvegliato il cuore di teenager nel vederli muovere come negli Anni ’90. Per tutto lo show era palese l’amore con cui i ragazzi stanno sul palco, felici di farlo, per loro stessi e per i loro fans. Brani vecchi e nuovi, insieme, e il gran finale con la performance spettacolare del loro ultimo singolo, Chasing After You, che ha fatto ballare proprio tutti i presenti.
Ho avuto il piacere di passare un po’ di tempo con la band, parlare del loro ritorno e del loro futuro.
Il vostro primissimo concerto fu proprio qui all’ House of Blues. Cosa si prova nel ritornare dove tutto è iniziato?
Dan: è strano.
Jacob: Un lungo deja-vu! Lì puoi vedere la scala dove in tv feci una scenata; parlo e dentro di me è come se dicessi ‘oh yeah, oh yeah’! E in questo stesso spogliatoio abbiamo avuto una brutta discussione perchè eravamo stressati dallo show… tutto torna alla mente così velocemente.E’ incredibile!
Erik: Ci sono tanti ricordi in questa stanza!
Trevor: Questo concerto ha significato molto. Tanti artisti suonano qui all’House of Blues quando sono già famosi…non si suona qui se non lo si è. E’ stato il nostro primo show, e quindi ha un’importanza ancora più elevata di qualsiasi altro primo concerto, perchè non eravamo nessuno ma abbiamo avuto una grande opportunità.
Che cosa possono aspettarsi i fans dal vostro tour?
Dan: Abbiamo un nuovo album, e quindi molto materiale. Siamo orgogliosi di questo progetto che è totalmente nostro, e nel quale abbiamo potuto mettere passione ed energia, senza dimenticarci ovviamente dei brani vecchi, perchè le persone vogliono ascoltarli.
Jacob: E’ sempre magico ripresentare “Liquid Dreams”
Dan: Oh sì, di sicuro!
Jacob: Perchè la canzone è attuale e ci ha reso noti.
Erik: E poi ora tutti sanno finalmente cosa significa!
Dan: Adesso siamo adulti, possiamo parlarne liberamente.
Jacob: Per molto tempo ci hanno chiesto se avremmo riproposto Liquid Dreams dandogli un nuovo nome…ci abbiamo provato ma molti nomi erano ugualmente hot quindi…
So che vi siete riuniti inizialmente solo per divertimento, ma adesso vi si ripropone una nuova avventura. Che cosa sperate di ottenere dal Lines and Circles tour?
Trevor: Ci piacerebbe solo raggiungere più persone possibili, esibirci con
le nostre nuove canzoni, per i nostri vecchi fans e per, speriamo, i nuovi che verranno. E soprattutto stare sul palco che è la cosa che ci diverte di più.
Jacob: Mi piace lavorare con altri tre cantanti, è più facile per me! Abbiamo un nuovo album ma sono principalmente i nostri vecchi fans i fruitori. Stiamo spingendo molto quest’anno con il nostro singolo, ma per il momento, per questo tour, tutto è pensato per quelle persone che ci seguono da 15-16 anni.
Spesso vi fanno domande su Ashley Parker-Angel. Oltre alla sua assenza, qual è la differenza tra i vecchi O-Town e quelli attuali?
Jacob: Valutiamo le cose in maniera diversa adesso.
Dan: Sì, non ci stressiamo più per le cose di poco conto, penso che con l’età abbiamo capito che le cose per le quali litigavamo o che ci rendevano frustrati, non erano poi così importanti. Prima ce la prendevamo molto di più se ad esempio qualcuno sbagliava un passo, mentre adesso non diamo peso alla cosa e ci ridiamo sopra dicendo “oh, ha sbagliato, hahaha! Dopo ti prendiamo in giro! ”
Trevor: Scherziamo molto l’uno con l’altro sul palco. E questa credo sia la differenza più grande rispetto al passato. Prima eravamo come messi insieme a tavolino, mentre oggi stiamo bene tra di noi.
Erik: credo che la più grande differenza tra ieri e oggi stia nella quantità di controllo che abbiamo. Facciamo tutto, non abbiamo una casa discografica che ci dice cosa dobbiamo fare, programmiamo i nostri shows, mettiamo insieme le coreografie da soli, scriviamo le canzoni.
Jacob: E’ la consapevolezza dell’età adulta. Prima non avevamo le facoltà per goderci cosa ci stava accadendo, così permettevamo a cose banali tipo sbagliare un passo, di rovinare le nostre serate. E i nostri fans, che sono incredibili e conoscevano meglio di noi le coreografie, durante il meet and greet, ci dicevano ‘hey, vi siete dimenticati quel passo!’
Com’è gestire il songwriting, gli artworks, i social media eccetera da soli?
Jacob: Bè abbiamo un team che ci aiuta. Ad esempio Skydive è stato fatto cresce dalle persone che lo hanno amato e lo hanno portato allo step successivo. Le persone intorno a noi ci aiutano ma non ci dicono più cosa fare. Ora siamo autonomi.
Com’è stare al passo con i social media rispetto al reality show “Making the Band”?
Trevor: I social media richiedono il nostro impegno in prima persona, mentre in tv erano le telecamere a fare tutto. Siamo ancora in “vetrina”, e non è difficile per noi, ma lo sforzo deve venire da tutti noi singolarmente e come band. Il compito spetta soprattutto a Dan e Erik, che sono i nostri esperti social media. Erik si occupa anche della nostra Snapchat…
Erik: Sì è divertente, è un modo per rimanere in contatto con i nostri fans. E’ strano avere un rapporto virtuale e poi finalmente, incontrare i nostri fans ai concerti.
Jacob: Ero in auto e leggevo alcune email e pensavo ‘Oh, queste voglio conservarle, voglio creare un elenco di email’, e qualcuno mi ha chiesto ‘ragazzi non avete le email di quando avete iniziato?’….16 anni fa… le email non erano così in voga come adesso.
Siamo nel 2015 e le superstars nascono da YouTube, Vine,e altri media. Avete qualche consiglio da dare ai giovani che vogliono avere successo nella musica?
Trevor: Lasciatevi guidare sempre dal vostro talento, da quello che volete mostrare al mondo, che sia scrivere, cantare o qualsiasi altra cosa. Non fatelo per il successo, è la cosa più sbagliata. Se volete essere artisti, siate sicuri che quello che fate sia espressione di voi stessi e della vostra arte.
Jacob: Soprattutto, questi ragazzi che oggi sembrano dire ‘guarda quanti soldi ho!’… non c’è cosa più labile. Potrebbe essere bello per un paio di mesi, ma non è questo che fa ottenere una grande carriera.
Sapevate fin da subito che Skydive sarebbe stato il primo singolo?
Dan: No, assolutamente. E’ stata una delle prime canzoni che abbiamo ascoltato ma era ancora in una versione molto approssimativa, così abbiamo iniziato a lavorare ad altri brani che pensavamo sarebbero diventati il primo singolo. Ma più andavamo avanti con il progetto, meno ci sembravano i brani giusti, così siamo tornati su Skydive. E’ di Jacob l’arrangiamento finale ed è la canzone giusta per fare da ponte tra il passato e ciò che siamo adesso.
Erik: Non sapevamo se questo progetto avrebbe funzionato, anche perchè ci mancava un elemento e dovevamo riempire quella mancanza. Fortunatamente Trevor ha lavorato duramente, e Skydive ne è la prova, così come è prova anche del fatto che noi tutti volevamo davvero tornare a cantare.
Siete molto affiatati con i vostri fans e avete molta cura di loro. Come vi hanno influenzato?
Trevor: Oltre che per noi, siamo tornati a fare un album insieme, per loro. Adesso sono cresciuti e hanno opinioni interessanti. Non sono più teenager urlanti ‘oh mio dio, vi amo così tanto!’ Adesso ci piace sapere da loro cosa non andava nell’esibizione e loro rispondono sempre e con competenza.
Erik: Molto più di prima. Un tempo sapevamo che i fans erano parte del meccanismo scatenato dalla televisione, ma ora, i fans che sono rimasti, hanno veramente a cuore la band e noi abbiamo a cuore loro.
Sinceramente, rifareste tutto di nuovo? Cambiereste qualcosa se poteste tornare indietro?
Tutti: Proprio dall’inizio ??
Trevor: Assolutamente, è stato un percorso entusiasmante. Ci sono molte cose che potremmo fare diversamente, ma sicuramente tornerei a quelle audizioni.
Jacob: Mi divertirei di più e sarei meno stressato.
Erik: Stavamo guardando The Voice, perchè un amico di Jacob è alle fasi finali (top 6),e sono davvero felice che siamo stati i primi e di non dover gareggiare ora, perchè sono davvero bravi nonostante la giovane età!
Jacob: Senza queste trasmissioni molte belle voci sarebbero forse andate perdute, come ad esempio Carrie Underwood, che è fantastica.
Avete in programma di pianificare qualche concerto all’estero in futuro?
Jacob: Non sappiamo ancora ma di certo c’è che siamo tornati! Non siamo stati ancora nella west coast e ci sono ancora tanti posti in cui vorremmo andare.
Erik: E’ bellissimo perchè stiamo ricevendo proposte da luoghi che non ci aspettavamo. Stiamo procedendo lentamente e naturalmente, stiamo ricostruendo una solida base di fans e non abbiamo nessun programma televisivo in programma. Tutto questo è molto più lento e graduale, ma molto più gratificante.
C’è almeno una cosa di ognuno di voi che i vostri fan non conoscono?
Jacob: Non sono lo stronzo che tutti hanno sempre creduto!
Trevor: Sono un libro aperto, non saprei proprio.
Erik: Penso che quello che hanno bisogno di sapere, è che loro sono tutto il nostro mondo. E ora più che mai, sono importantissimi.
Dan: Sono più riservato rispetto agli altri, quindi anche se ci fosse qualcosa… probabilmente non lo direi!
“Buried Alive” è la prima traccia acustica che avete registrato per un album. Pensate di fare più musica acustica d’ora in poi?
Jacob: Dopo stasera sì, è come se fosse il pubblico a chiederlo visto l’entusiasmo che hanno dimostrato.
Erik: Quando l’abbiamo ascoltata sapevamo che la volevamo ad ogni costo, e abbiamo deciso di lasciarla così, con soltanto la chitarra.
Jacob: Quando l’abbiamo ascoltata abbiamo detto ‘no, dateci la prima versione, ci piace quella’.
Erik: Si crea un’ energia particolare, e quando inizi a cantare la canzone ripetutamente, è bello poterla fare sempre un po’ diversa senza snaturare la versione registrata.
E dopo questo tour?
Jacob: Un altro tour, ovvio!
Trevor: Aspetta, fammi sentire il nostro manager… Jacob?Jacob?
Jacob: Stiamo provando a organizzare un tour nella west coast, ma abbiamo un singolo in radio e stiamo preparando un nuovo videoclip. Appena saremo pronti proseguiremo col tour. Non abbiamo mai avuto un singolo qui negli Stati Uniti e davvero, Skydive è un brano da oltreoceano. Abbiamo bisogno che i nostri fans lo richiedano nelle radio per farlo arrivare ovunque!
Gli O-Town hanno fatto un salto nel buio con il loro ritorno e si sono presi un bel rischio, ma il loro futuro sembra brillare giorno dopo giorno. I loro shows meritano di essere visti e difficilmente finiscono nel dimenticatoio. Il tour si concluderà, per adesso, il 7 maggio a Dallas (Texas), ma siamo sicuri che presto annunceranno nuove date (forse anche qualche data oltreoceano).
Maggiori info sulla band le potete trovare sul sito ufficiale www.Otownofficial.com. E’ possibile acquistare “Lines And Circles” su iTunes.