Mostra di Gherardo delle Notti, visite guidate gratuite anche il giovedì
La mostra è visitabile fino al 24 maggio presso la Galleria degli Uffizi
di Redazione
Si amplia il servizio di visite guidate gratuite in occasione della mostra “Gherardo delle Notti. Quadri bizzarrissimi e cene allegre”, in svolgimento nelle sale del Piano Nobile della Galleria degli Uffizi nell’ambito del programma “Un anno ad arte”.
Grazie alla partecipazione volontaria del personale, la Direzione del museo offre ai visitatori un servizio di visite guidate gratuite che, altre al sabato, si terrà anche di giovedì ma con modalità diverse.
Sabato
Iniziato lo scorso 11 aprile, il servizio attivo nella giornata di sabato prosegue fino al 23 maggio; al mattino si svolge alle 9, alle 10.30 e alle 12; di pomeriggio alle 14, alle 15.30 e alle 17. Per ciascun orario è previsto un gruppo fino al massimo di 15 persone.
Giovedì
Dal 16 aprile al 21 maggio 2015 il servizio è attivo anche nella giornata di giovedì, ma solo di pomeriggio, alle 14, alle 15.30 e alle 17.
In tutti i casi, i visitatori, in possesso del biglietto d’ingresso, si devono trovare 10 minuti prima dell’inizio della visita al Piano Nobile (primo piano) degli Uffizi, nei pressi del Verone. Per partecipare all’iniziativa non è necessaria la prenotazione, ma la Direzione del museo non riserva alcun diritto di precedenza d’entrata a coloro che intendono partecipare all’iniziativa.
Gherardo delle Notti, nome italianizzato di Gerrit van Honthorst è stato un pittore (Utrecht 1590 – ivi 1656), sicuramente il più noto dei seguaci nordici del Caravaggio. Fu in Italia dal 1610 al 1622; a Roma ebbe la protezione del cardinale Scipione Borghese e del marchese Vincenzo Giustiniani. Fu a Firenze nel 1619 e qui lavorò per il granduca. Grandissimo successo egli ebbe poi come pittore di soggetti storici e di ritratti alle corti dei Paesi Bassi, d’Inghilterra, Danimarca e Brandeburgo. Il soprannome Gherardo delle Notti gli venne dalla predilezione per le scene notturne, rappresentazioni di scene sacre o di genere a luce di candela (Natività, del 1621, agli Uffizi), che contribuiscono a definire la scuola di Utrecht e preludono a J. Vermeer.