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gemar calendario copertina

In un connubio creativo tra tradizione e innovazione, Gemar, la rinomata azienda italiana specializzata nella produzione di palloncini, si è unita alle forze artistiche dell’ artista Marco Lodola, per creare il calendario Gemar 2024.

Questo progetto unisce l’arte tradizionale con l’uso inaspettato del palloncino, trasformandolo in un mezzo espressivo dinamico.

La collezione del calendario, denominata “Lodola per Gemar”, presenta una serie di opere dove l’artista, noto per il suo stile neofuturista, integra i suoi lavori con cornici fatte interamente di palloncini colorati.

Questi non sono semplici decorazioni, ma elementi vitali che contribuiscono all’espressione artistica, trasformando ogni mese in un’esperienza visiva unica.

Con temi che variano dalla natura alla moda, le immagini del calendario esplorano diverse atmosfere, da un solare girasole a una foresta pluviale, fino a un cuore pulsante e una scacchiera vivace.

gemar calendario 2024

Le opere principali del calendario includono “Gente di Gemar”, “Il mondo Gemar” e “Dove vanno a finire gli orsetti”, tutte realizzate da Lodola.

La produzione del calendario è avvenuta a Lodolandia, il laboratorio creativo dell’artista a Pavia, dove il team di Gemar ha collaborato strettamente con lui, fondendo insieme l’arte dei palloncini e il suo stile distintivo.

Gloria Veta, Responsabile Brand e Vendite di Gemar, ha espresso il suo entusiasmo per questo progetto, sottolineando come esso rafforzi il legame della marca con il mondo dell’arte.

«Da sempre i palloncini Gemar vengono utilizzati in ogni tipo di contesto, ma mai come in questi ultimi anni il nostro “Lifting the Moment” si è allargato agli eventi, alla moda, all’intrattenimento e all’arte – spiega Gloria Veta, Responsabile Brand e Vendite – L’incontro con Marco è stato entusiasmante: condividiamo, infatti, la visione di un mondo illuminato pieno di gioia e colori.

Definito un artista neofuturista, i suoi colori, il suo stile e la sua energia positiva ci hanno spinto a creare una collaborazione in cui i palloncini Gemar brillano di una nuova luce, quella del maestro Lodola. Grazie alla nostra squadra di persone di talento ancora una volta abbiamo trasformato l’immaginazione in realtà. Il nostro nuovo concetto d’arte può essere riassunto totalmente nel motto “Lighting the moment”».

Marco Lodola ha condiviso il suo fascino per la versatilità dei palloncini, che si rivelano essere non solo oggetti ludici, ma anche potenti mezzi espressivi.

«L’incontro coi palloncini Gemar mi ha catturato immediatamente perché sono colorati, luminosi e pieni di energia suggestiva – afferma Marco Lodola – fanno parte della vita quotidiana, comunque, perché come tanti altri miei soggetti sono anche icone rappresentative di un mondo e di una vita che si immagina e soprattutto si desidera. In questo museo immaginario che mi ricorda Las Vegas le mie opere dialogano con i palloncini Gemar con rimandi visivi e di grande significato, momenti di luce catturati nello spazio».

marco lodola per gemar calendario

La storia di Gemar è altrettanto affascinante e risale al 1984, quando Angelo Rocca ha fondato la prima fabbrica di palloncini in Italia.

Da allora, l’azienda è cresciuta, trasformandosi da una piccola realtà artigianale a un leader globale nel settore, con un’enfasi sulla sostenibilità.

I palloncini Gemar, realizzati con caucciù naturale e materiali rinnovabili, sono un esempio dell’impegno dell’azienda verso pratiche di produzione rispettose dell’ambiente.

Marco Lodola, d’altra parte, è un artista che ha dato un contributo significativo al panorama artistico italiano con il suo stile neo-futurista.

La sua carriera è stata caratterizzata da collaborazioni con importanti marchi e artisti, oltre a numerose esposizioni in prestigiose sedi, come la Biennale di Venezia e la Triennale di Milano.

Il calendario Gemar 2024 si configura dunque come un progetto innovativo che sottolinea l’importanza della collaborazione artistica e dell’espressione creativa, andando oltre le tradizionali concezioni dell’arte e del design.

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aurelia campolo artista


 

 di Irene Tempestini

Un viaggio tra paesaggi, ritratti e arte concettuale

Nella vasta e vibrante cornice dell’arte contemporanea, emerge il nome di Aurelia Campolo, pittrice e scultrice siciliana dal tocco raffinato e dalla profonda sensibilità.

Aurelia Campolo riesce a trasmettere emozioni e riflessioni profonde, dando vita a un universo cromatico unico, in cui si intrecciano paesaggi suggestivi, ritratti colmi di serenità intrisa di malinconia e opere d’arte concettuale che sfidano la percezione tradizionale.

Le sue opere, rappresentative di una visione profonda e personale, risplendono per la loro vivacità e complessità, invitando lo spettatore a immergersi in un mondo emozionale ricco di sfumature e dettagli accurati.

Le tecniche usate dall’artista Aurelia Campolo

Aurelia predilige l’uso dell’olio e delle matite per esplorare la sua creatività. L’olio le permette di creare paesaggi in cui la luce danza sulle superfici. Le matite le consentono invece di esplorare la sottigliezza dei dettagli.

L’artista sfida i confini della percezione grazie all’arte concettuale, in cui il significato si fa strada attraverso simboli e metafore visive. Attraverso questa dimensione concettuale, Aurelia Campolo invita il pubblico a riflettere sulle molteplici sfaccettature dell’esistenza umana, svelando strati di complessità e significato che spesso sfuggono all’occhio distratto.

Oceano Atlantico olio su tela con pennello cm 90×70 anno 2005 disponibile studio Aurelia Campolo

Oceano Atlantico, olio su tela con pennello, cm 90×70, 2005, disponibile nello studio dell’artista

Dunque, è in questo mondo incantato, in cui la maestria tecnica si unisce alla profondità emotiva e alla sperimentazione concettuale, che Aurelia Campolo trova la sua dimensione espressiva. Aurelia nelle sue opere, esprime al contempo una profonda malinconia e una dirompente energia vitale. L’artista affida la sua voce più profonda e intima alla materia.

Le sue tele sono estratti di vita personale che trovano eco nell’universale, e prendono forma grazie alle pennellate di colore, i colpi di spatola e il tratto tenue delle matite.

Fede e scienza due mondi complementari, olio su tela,70×50, 2021, disponibile in studio Aurelia Campolo artista

Fede e scienza due mondi complementari, olio su tela, cm 70×50, 2021, disponibile nello studio dell’artista

I soggetti tanto amati dall’artista

I soggetti che predilige Aurelia Campolo sono i paesaggi, ricordi indelebili della sua terra e dei numerosi viaggi che l’hanno portata lontana dalla Sicilia per molto tempo. Luoghi che rivivono attraverso il colore denso, brillante e vibrante.

Nei dipinti raffiguranti il mare, le onde risuonano nostalgicamente. Sono tante le sensazioni ed emozioni affidate al mare e alla sua forza evocativa. Il mare, metafora dell’esistenza che ora è calma e tra un istante, chissà. Basta un soffio per trasformarsi in burrasca. Quale rappresentazione migliore dell’incertezza della vita!

Il tocco garbato dell’artista è il protagonista anche dei dipinti in cui sono raffigurati i campi di lavanda, i fiori, i ghiacciai e le foglie. Opere emotive in cui predominano gli azzurri vividi, il verde brillante, il rosa tenue e il giallo, dietro ai quali si cela un malinconico e inquieto vivere. Nei paesaggi, predominano il blu e l’azzurro, intensi e densi di sfumature. La stessa intensità emerge anche nei ritratti. Gli occhi delle persone raffigurate catturano l’osservatore con un magnetismo dirompente.

Paradiso, olio su tela con pennello, misure 60×90, 2006, disponibile, studio dell'artista

Paradiso, olio su tela con pennello, misure 60×90, 2006, disponibile nello studio dell’artista

Colpi di bianco mettono in risalto i punti luce, creando ombre plastiche di grande impatto formale ed emotivo. Emotività e analisi profonda del proprio sentire, si fanno largo con elegante prepotenza nelle tele con i soggetti concettuali.

Se nella serie dei paesaggi predominano tonalità blu e verdi, qui a farsi largo è il rosso, con inserimenti di arancione e giallo. L’energia vitale e il tribolare della coscienza profonda, crepitano come il fuoco. I colori sono estremamente brillanti e carichi di pathos materico. Non mancano intromissioni di grigio e nero.

Del resto, nessun altro colore renderebbe allo stesso modo il senso di caos cosmico sul quale la coscienza dell’artista si interroga. Le opere di Aurelia gridano in silenzio. Il rumore delle emozioni è affidato al colore. Al potere espressivo delle tinte a olio e della matita, l’artista affida il suo messaggio di libertà, pace e desiderio di riscatto.

Un mondo, quello di Aurelia, intriso di eleganza e malinconia, a cui fa da contrappeso un’innata gioia di vivere e la volontà di guardare al futuro con ottimismo.

Donna Botticelliana, olio su tela con pennello,100×80, anno 2015, disponibile in studio Aurelia Campolo.

Donna Botticelliana, olio su tela con pennello, cm100×80, 2015, disponibile nello studio dell’artista

Torre Faro Sicilia, olio su tela con pennello,59×49,2011, disponibile studio Aurelia

Torre Faro Sicilia, olio su tela con pennello, cm 59×49,2011, disponibile nello studio dell’artista

La grande illusione narcisistica, olio su tela con spatola e pennello, 50×50, anno 2023, disponibile in studio Aurelia Campolo.

La grande illusione narcisistica, olio su tela con spatola e pennello, cm 50×50, 2023, disponibile nello studio dell’artista

Lavanda, olio su tela con spatola, 80×80, 2006, disponibile, studio Aurelia

Lavanda, olio su tela con spatola, cm 80×80, 2006, disponibile nello studio dell’artista

BIO AURELIA CAMPOLO

Aurelia Campolo è nata a Messina. Fin da bambina  avverte un forte istinto creativo. Ben presto inizia a disegnare, dipingere oggetti, figure e soggetti astratti.
Oltre alla pittura ha sempre amato il pianoforte, la danza, la scultura e l’equitazione.

Si è diplomata al liceo artistico Dante Alighieri di Messina e proprio in quegli anni, un suo dipinto fu scelto ed esposto al Teatro Vittorio Emanuele, per la rappresentazione de “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni.
Terminato il liceo, aprì uno studio fotografico. Nel 1991 consegue anche il diploma di taglio e confezione alla scuola Le Grand Chic di Messina.

Sempre nel 1991, decide di trasferirsi ad Atene. Qui frequenta una scuola per imparare l’inglese e inizia la sua attività di stilista.
Contatta una casa di moda e inizia a vendere i suoi bozzetti. Nel 1992 stravolge ancora la sua vita e si trasferisce in Lussemburgo, dove prosegue l’attività di stilista e si iscrive al Licée Athénee per studiare francese e greco.

I suoi  abiti vengono indossati dalle ladies del Parlamento Europeo e delle Ambasciate greca e italiana.

aurelia campolo artista

Un’altra grande sorpresa è in arrivo per Aurelia. Nasce sua figlia Bianca. Si dedica esclusivamente a lei per i primi tre anni, fino a quando inizia a frequentare l’asilo.

Nei momenti in cui la bimba è accudita dalle maestre, riprende gli studi e si iscrive alla scuola privata spagnola di pittura B. Rezzola e all’Associazione Lussemburghese di pittori. Trova il tempo anche per approfondire lo studio del pianoforte in conservatorio.

Nel 2008 partecipa a una collettiva organizzata nell’Hotel Melia, vicino alla sede del Parlamento Europeo. L’anno successivo espone in un’altra collettiva, allestita presso la sede dell’Associazione Lussemburghese di pittori, che si trova nel cuore della città di Lussemburgo.
Dal 2010 inizia a sentire il richiamo alla sua amata Sicilia. Nel 2016 torna stabilmente a Messina, dove vive tutt’oggi.

Il catalogo dell’artista è visibile sul sito dell’artista aureliacampoloartista.it

 

 

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yuval avital mostrario


 

di Redazione

 

Yuval Avital trasforma i teatri di Parma e Reggio Emilia con un’opera multidisciplinare, il Mostrario

Il “Mostrario” di Yuval Avital, l’opera multidisciplinare in tre parti che trasformerà i teatri di Parma e Reggio Emilia, prende il via nei weekend compresi tra il 18 novembre e l’11 dicembre.

A Parma il Teatro Regio (18, 19 e 20 novembre) e il Teatro Due (2, 3 e 4 dicembre), a Reggio Emilia il Teatro Municipale Valli (10 e 11 dicembre) si trasformeranno in spazi onirici, espositivi e performativi, e verrà portato a compimento Il Bestiario della Terra, il grande progetto realizzato dall’artista per il Reggio Parma Festival.

I visitatori saranno liberi di muoversi negli spazi dei teatri, attraverso performance dal vivo con cantanti e musicisti internazionali, installazioni, sculture, sonorità e opere di grandi dimensioni pensate e create appositamente dall’artista. Ciascun Mostrario è diverso dagli altri, è un’esperienza a sé e un percorso soggettivo, in cui ognuno vive a suo modo la relazione profonda e specifica tra l’arte di Avital e gli spazi che la accolgono: gli ambienti dei teatri, dal foyer al palcoscenico, prendono vita in modo inaspettato e travolgente. Il pubblico entra ed esce liberamente, scegliendo la propria strada attraverso il Mostrario.

mostrario yuval avital

Il Maestro Yuval Avital ci spiega che: “Il Mostrario (termine coniato da Alma, la mia bambina, mentre sfogliava l’album dei disegni del mio bestiario) rappresenta la creazione più completa, estesa e multisfaccettata da me realizzata finora. Tutti i linguaggi e i vettori di ricerca che da anni sto indagando – opere icono-sonore, arte relazionale, indagine musicale-sonora (musica da camera, elettronica, sculture sonore), performance, video art, installazioni, sculture, collaborazione con artigiani e maestranze diverse, opere corali finalizzate a ottenere un’arte immersiva, esperienziale e di immediata lettura (anche se sempre costruita “a cipolla” , multistratificata) – fanno qui la loro comparsa, animandosi in questo affresco composto da diciotto scene allestite in vari luoghi dei Teatri, in un viaggio onirico che conclude la meta-opera de Il Bestiario della Terra. E’ per me un percorso straordinario che rispecchia la forte tradizione culturale e sperimentale radicata nella storia delle due città di Parma e Reggio Emilia, in cui emerge l’idea del teatro non solo come luogo che produce e ospita spettacoli, ma come una fucina creativa in grado di realizzare l’arte di oggi.”

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Mostrario Parte I – Teatro Regio di Parma

18 – 19 – 20 novembre 

h 20.00 – 22.00

Mostrario Parte II- Teatro Due di Parma

2 – 3 dicembre  |   h 20.00 – 22.00

4 dicembre  |   h 17.00 – 19.30

Mostrario Parte III – Teatro Valli di Reggio Emilia

10 dicembre    |    h 20.30 – 22.30

11 dicembre   |    h 18.00 – 20.00

yuval avital al lavoro teatro regio

Yuval Avital nei laboratori del Teatro Regio di Parma al lavoro sulla scena delle Sabine | Ph. Roberto Ricci

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palaye royale cover album fever dream


 

di Irene Tempestini

 

I Palaye Royale hanno pubblicato il quarto album “Fever Dream” per Sumerian Records. Leggi la recensione del Top Album del mese

“Fever Dream” è il titolo del quarto album dei Palaye Royale, pubblicato da Sumerian Records. La band di Las Vegas, i cui membri – tre fratelli –  si sono trasferiti da adolescenti a Los Angeles, si muove tra brit-pop, glam-rock e art-punk. I Palaye Royale hanno lavorato per circa un anno all’album e le 12 tracce+ Intro e Outro hanno preso forma, quasi tutte, al piano. Il lavoro è stato poi ultimato con il produttore nominato ai Grammy Chris Greatti (YUNGBLUD, WILLOW). La band ha spiegato che: “Realizzare questo disco è stato come tornare a quando ci siamo innamorati per la prima volta della musica. Parla in gran parte della fiducia in se stessi e dell’auto-potenziamento e del superamento di tutti gli ostacoli che la vita ti pone. È la prima volta che adottiamo un approccio pieno di speranza nella nostra musica”.

Eternal Life (Intro) è l’inizio delicato, emotivo e intenso che accompagna alla traccia Eternal Life. Le modernità e le intelligenti ricerche sonore, sono una delle qualità preponderanti della band. Le ritoviamo tutte fin dall’inizio dell’album. E il risultato è una produzione di altissima qualità.

No Love In LA è una traccia coinvolgente e intrigante. Decisiva la voce con quel suo particolare graffio così sensuale e caldo. Punching Bag invita i suoi profondi riverberi e tocchi di piano ad abbracciare i suoni più potenti. Le suggestioni sonore e la voce così suadente e decisiva, sono una piacevole costante, il marchio di fabbrica o meglio di famiglia, che distingue i Palaye Royale nel panorama musicale mondiale.

Broken è uno dei singoli usciti precedentememnte alla pubblicazione dell’album. Ha sicuramente contribuito ad accrescere l’attesa. La title track Fever Dream, incanta con piano e voce iniziali, per poi trasportarci in ritmiche più potenti. Struggenti l’assolo di chitarra e i cori. La title track avrà anche un video clip che uscirà il 15 luglio alle 3:00 CET. Diretto dal regista italiano Gianluigi Carella, il video è stato in parte girato al LA Circus e ritrae l’epico viaggio del frontman Remington Leith in un sogno febbrile di sua creazione.  Conviene sintonizzarsi sul conto alla rovescia della live chat room per la premiere, perché credo ci stupirà!

Line It Up è un’altra traccia che inizia in modo delicato per poi lentamente esplodere in ritmiche e voci potenti. Molto belle le linee musicali, ma questa è una piacevolissima consuetudine che ritroviamo in tutto l’album. Toxic in You è una delle tracce più tirate, dai ritmi veloci e incalzanti. Potenti anche Wasted Sorrow e Paranoid. 

Devo ammettere che i brividi non si contengono più e nemmeno le lacrime, in Oblivion. I suoni convincono all’istante. Capisco subito di essere in ascolto di un brano emotivamente importante. Una ballad profonda, musicalmente, vocalmente e liricamente. Intensa anche la successiva Lifeless Stars.

The King Of The Damned rialza i toni, picchiando duro su pelli, corde e graffiando con la voce unica e piena di Remington. L’intensità non allenta la presa in Off With The Head, che chiude con l’Outro omonima, una traccia che conferma la qualità dell’album e della band.

Questi giovani musicisti mi convincono sempre più della bontà del loro progetto e della quantità enorme di talento su cui possono fare affidamento. Ognuno di loro è la tessera perfetta di un puzzle che ha un suono riconoscibile, impattante, sia stilisticamente che emotivamente. Non stupisce affatto che la fanbase dei Palaye Royale sia una tra le più coinvolte e fedeli di tutto il panorama musicale. Tanto da essere affettuosamente soprannominata “The Soldiers of the Royal Council”.

I Palaye Royale hanno recentemente collaborato con Marvin e Porsche per girare un episodio di Sound and Driven, una serie di cortometraggi con alcuni artisti e produttori musicali ripresi mentre ascoltano il loro album durante il test automobilistico su una Porsche Taycan. Nel loro episodio, la band e il produttore Chris Greatti discutono del processo di registrazione di “Fever Dream”, guidando per le strade di Los Angeles mentre ascoltano la canzone. In fondo alla recensione ho pubblicato il video, che merita di essere visto.

>> Fever Dream Top Album del mese<<

I Palaye Royale sono:

  • Remington Leith – voce
  • Sebastian Danzig – chitarra
  • Emerson Barrett – batteria

Fever Dream tracklisting:

  1. Eternal Life (Intro)
  2. Eternal Life
  3. No Love In LA
  4. Punching Bag
  5. Broken
  6. Fever Dream
  7. Line It Up
  8. Toxic In You
  9. Wasted Sorrow
  10. Oblivion
  11. Lifeless Stars
  12. The King Of The Damned
  13. Off With The Head
  14. Off With The Head (Outro)

palaye royale cover album fever dream

 Ascolta Fever Dream:

Guarda il video del test Porsche:

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gary moore cover album a different beat


 

di Redazione

 

Il 2 dicembre 2022 esce la ristampa di “A Different Beat” di Gary Moore, il dodicesimo album solista di uno degli artisti irlandesi più influenti di sempre

 
 
“A Different Beat” è stato il dodicesimo album solista di Gary Moore, in cui l’artista ha esplorato nuovi territori blues e rock. L’ album, mai uscito prima in vinile, contiene adesso nuove note di copertina scritte da Dave Everley. Il doppio LP sarà stampato su vinile arancione trasparente e includerà la bonus track “Can’t Help Myself (E-Z Rollers Remix)”. A Different Beat sarà pubblicato anche su CD.

Gary Moore è conosciuto soprattutto per i suoi successi da solista, “Parisienne Walkways” e “Still Got the Blues”, e per la sua collaborazione con i Thin Lizzy. La carriera solista di Gary Moore comprende oltre venti album. Nel corso degli anni Ottanta, Gary ha scalato le gerarchie del rock, voltando le spalle a quello che considerava il vuoto bagliore del metal ed è tornato alla sua musica del cuore – il blues – dove, ironia della sorte, ha ottenuto il suo più grande successo commerciale con gli album degli anni Novanta e Duemila.

Fondendo blues e musica più ballabile, “A Different Beat” è la cosa più audace che Moore abbia mai realizzato.

Gary Moore è considerato uno dei musicisti irlandesi più influenti di tutti i tempi. Dopo essere stato premiato da Gibson e Fender con chitarre firmate, questo straordinario artista è tutt’oggi considerato uno dei migliori chitarristi di tutti i tempi.

Per preordinare o ascoltare A Different Beat in streaming: adifferentbeatPR

 

 Ascolta l’album “A Different Beat”:

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nothing more jonny hawkins


 

di Redazione

 

La rock band Nothing More ha lanciato la campagna social #LOVEMEANS che coinvolge tutti i fans

 

I Nothing More, rock band che ha ricevuto la candidatura ai Grammy per ben 3 volte, hanno lanciato una campagna sui social media per il loro recente singolo, “You Don’t Know What Love Means”, incoraggiando i fan a inviare video per condividere ciò che l’amore significa per loro, taggando la band e la canzone sui social utilizzando l’hashtag #LOVEMEANS.

Chi parteciperà potrà vincere una copia autografa del loro nuovo album “Spirits”, disponibile tramite Better Noise Music.

Il frontman Jonny Hawkins ha condiviso un video messaggio emozionante con i follower descrivendo in dettaglio una recente esperienza che ha avuto in tour quando un fan gli ha raccontato come la musica dei Nothing More gli abbia salvato la vita e lo abbia portato a incontrare il suo partner, anche lui influenzato dal lavoro della band. Questo ha ispirato Hawkins ad avviare la campagna #LOVEMEANS. Ascolta il bellissimo messaggio di Jonny 

In “Spirits”, i Nothing More uniscono inni potenti, a melodie più orecchiabili con testi introspettivi e filosofici. Hawkins elabora i suoi concetti e la meta-personalità coincidente dell’album attraverso lo “Spirits Test” (ispirato da Myers-Briggs, Big 5 e Zodia insieme alla filosofia di Alan Watts e Carl Jung). Il risultato del test determina il tuo “Tipo di spirito” che accerta caratteristiche specifiche che sono ulteriormente abbellite nell’artwork dell’album e nella loro prossima graphic novel “SPIRITS VOL.1” in uscita all’inizio del 2023 tramite Z2 Comics.

Guarda e ascolta “You Don’t Know What Love Means”:

Ascolta l’album “Spirits”: