Il mito americano nelle opere di Norman Rockwell
di Redazione
Per la prima volta in Italia una retrospettiva sull’artista statunitense Norman Rockwell, dal titolo American Chronicles: The Art of Norman Rockwell. La mostra aprirà l’11 novembre e sarà visitabile fino all’8 febbraio 2015 presso la Fondazione Roma Museo – Palazzo Sciarra.
Le opere di Rockwell raccontano settant’anni di storia americana e contribuiscono (riprodotte su manifesti, copertine di giornali o create per promuovere prodotti di largo consumo) a creare ed affermare su scala internazionale gli ideali della società americana. Oltre agli oli su tela, fotografie e documenti dell’artista, in mostra sarà esposta la raccolta completa delle 323 copertine del The Saturday Evening Post, collezione unica che testimonia la quasi cinquantennale collaborazione di Rockwell con il celebre magazine.
La mostra è curata da Stephanie Plunkett (Chief Curator del Norman Rockwell Museum) e Danilo Eccher (Direttore della GAM di Torino).
L’artista
Nato a New York nel 1894, Norman Rockwell studia Arte presso la National Academy School di New York e Illustrazione alla Art Students League.
Inizia a lavorare da giovanissimo come disegnatore ed il suo talento precoce lo porta subito al successo: a soli diciotto anni diventa illustratore e poi art editor di Boys’ Life, nel 1916 firma la sua prima copertina per il Saturday Evening Post, con cui instaura un vero e proprio sodalizio che lo porterà a creare 323 copertine per il magazine.
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Nel 1963 lascia la famosa rivista per l’altrettanto prestigiosa Look, per la quale documenta, allontanandosi dalle nostalgiche scene di genere, i temi più caldi e circolari dell’epoca: diritti civili, discriminazione raziale, lotta alla povertà, la guerra del Vietnam.
Nel 1969 presta alcune opere alla Old Corner House, dimora storica gestita dalla Stockbridge Historical Society; l’edificio, grazie alla donazione da parte dell’artista della sua collezione d’arte avvenuta nel 1973, diverrà la pima sede del Norman Rockwell Museum.
Nel 1977, anno prima della sua morte, l’artista riceve la Presidential Medal, la più alta onorificenza civile della nazione.