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Miriam Mellerin, secondo album ricco di personalità per la band pisana

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Miriam Mellerin - Il Vizio

di Irene Tempestini

– I Miriam Mellerin tornano, a due anni di distanza dall’uscita del primo album, con Il Vizio (Arroyo/Master Music), lavoro autoprodotto e registrato in presa diretta in casa dal cantante/bassista Diego Ruschena. La band pisana ha presentato la sua ultima fatica sul palco del Metarock lo scorso 7 settembre, confermandosi come una delle promesse del panorama musicale italiano.

Di sicuro il trio sa come trarre ispirazione dall’alternative rock nostrano dei primi Marlene Kuntz, dei Verdena, del Teatro degli Orrori, del Management del Dolore Postoperatorio, al quale si unisce forte il richiamo al grunge d’Oltreoceano, dei Nirvana soprattutto, e al noise rock statunitense (ascoltando l’album ci vengono in mente band quali Big Black, Jesus Lizard, Sonic Youth, Scratch Acid, Royal Trux).

Le 11 tracce dell’album offrono alcuni spunti interessanti  e di particolare pregio risultano i testi, a cui la band affida messaggi importanti.

MIRIAMELLERIN

Miriam Mellerin

Con Mura Domestiche, prima traccia, si prende subito confidenza con quello che sarà il leitmotiv musicale dell’intero album, caratterizzato da suoni puri e diretti (lo stesso frontman ha dichiarato di aver voluto valorizzare le piccole imperfezioni della presa diretta azzerando gli interventi di editing e limitando l’uso di simulatori digitali per dar spazio a momenti di improvvisazione, in cerca di una musicalità istintuale, viscerale).

Incolore (brano inserito nella compilation “Granducato Metarock”, e primo singolo del quale è già in rete il videoclip) fa sfoggio dei suoni registrati in purezza, senza tanti fronzoli e overdubs, con la voce che si fa davvero rabbiosa e ammonitrice. Con questo brano la band vuole“urlare in faccia ad una gioventù già rassegnata e disillusa a causa delle difficoltà di questi anni critici, di rialzarsi in piedi e prendere in mano il proprio destino, scegliere attivamente il nostro irripetibile percorso di vita”.

Bella la cavalcata  di basso iniziale seguita dai ruggiti di chitarra e batteria, nel brano successivo dal titolo Notte. In Scolopendre, brano strumentale, è nuovamente il basso ad aprire le danze, mentre in Mantra la coscienza si fa voce esortando “a non lasciarti condizionare”. Segue Delfini, dalle sonorità coinvolgenti e importanti, per noi uno dei brani meglio riusciti; nel successivo Radici l’inizio tenebroso si addolcisce sfumando in atmosfere orientaleggianti, vago ricordo degli immensi Led Zeppelin.

Il  viaggio attraverso il vizio e quanto di negativo, e spesso irreparabile, ruota attorno ad esso, prosegue con Usi e Costumi, un’altra delle tracce migliori, in cui ai suoni sempre diretti e puri, si unisce la voce, ora sensuale ora provocatoria, e ineguagliabile mezzo di emissione di parole mai banali. Azzeccato il cambio ritmico che placa i sensi grazie agli accordi vellutati della chitarra acustica e alla voce che fuoriesce appena, quasi sussurrata.

La nona traccia spicca per la scelta della tematica e fin dal titolo, Il mio Corpo Fantastico, lascia poco spazio alla fantasia: avere un bel corpo è un’ossessione per molti, colpa anche della società che non dissuade, anzi, bombarda con  messaggi più o meno subliminali.

Ne La città dei Piccoli i ritmi si serrano, i suoni sono densi; c’è un attimo di sosta nella quale il sound e la voce si addolciscono, per poi riproporsi a regimi alti. A chiudere la potente Blob, riassunto perfetto del background musicale della band, che propone il meglio dell’alt-rock,del grunge, del noise con una miscela esplosiva che dà vita a suoni convinti e personali, con esiti davvero pregevoli.

I ragazzi promettono bene, preparatevi a sentire parlare di loro.

 

I Miriam Mellerin sono:

Diego Ruschena (voce/basso)

Daniele Serani (chitarra)

Pietro Borsò (batteria)

Nel 2012 Miriam Mellerin, il primo album omonimo prodotto da Edoardo Magoni

 

Il Vizio, 2014, Arroyo/Master Music

  1. Mura Domestiche
  2. Incolore
  3. Notte
  4. Scolopendre
  5. Mantra
  6. Delfini
  7. Radici
  8. Usi e Costumi
  9. Il Mio Corpo Fantastico
  10. La Città dei Piccoli
  11. Blob

 

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