Meno quindici e finalmente sarà Pistoia Blues
di Irene Tempestini
Ci piace pensare che il meglio debba ancora venire. Frase che leggiamo ovunque, sui social networks, sui muri, sulle pagine vaneggianti dei diari dei ragazzini, nei titoli delle canzoni di Luciano Ligabue, sulle tshirt pacchiane e forse presto anche sulle buste della spesa e sugli arrivederci degli scontrini fiscali. Parole sfruttate e spesso pronunciate senza un perchè, senza un piano reale che contribuisca a far sì che quel meglio arrivi davvero, perchè la fortuna esisterà anche, ma se stiamo seduti ad aspettare che ci passi a prendere suonando un roboante clacson, sbagliamo di grosso.
Sicuramente per la sua 36esima edizione l’organizzazione del Pistoia Blues Festival non è rimasta ad aspettare che la fortuna o il santo di turno facessero qualcosa, ma ha preso il toro per le corna, e come moderno cavaliere Templari si è messa alla ricerca del ‘Sacro Evento’ dal programma perfetto e, a differenza dei predecessori a cavallo e con la croce, ci è riuscito in pieno.
Magari chissà, è così per noi, mentre altri che non amano certe tipologie di manifestazioni preferirebbero essere bruciati sul rogo e sottoposti al pubblico ludibrio, piuttosto che spendere parole di stima, ma a parte dispiacerci per loro (redazione di bugiardi!), alziamo il calice della vittoria e senza ritegno facciamo nostre le parole di Etienne Rey e gridiamo, molto poco metaforicamente e parecchio realmente, “La nostra fortuna è la iettatura degli altri” e le ripetiamo… le ripetiamo… come i cori spontanei che nascono nei migliori momenti di condivisione.
Sì perché le ultime edizioni del Pistoia Blues Festival sono state sicuramente tra le più critiche, per una serie infinita di problemi e concause (quando si dice dannata sfortuna, appunto) che hanno fatto anche temere per la vita di uno degli eventi più antichi e longevi del mondo. Di iettatori ne ha avuti e continua ad averne, ma sembra che per ora il corno rosso di Giovanni Tafuro & Co, unito alle capacità organizzative dei nostri coraggiosi Templari senza cavallo, godano di un rinnovato fulgore.
E di edizioni chi scrive, pistoiese con il pallino ossessivo per la musica, ne avrà perse sì e no quattro, purtroppo impegnata com’era in altre faccende altrettanto importanti, quali il cambio del pannolino, il rifiuto categorico del ciuccio, le prime frasi di senso compiuto e il passaggio alla posizione eretta. Quella scimmietta però, appena si è evoluta, e grazie al papà altrettanto appassionato di musica, si è sempre aggirata in Piazza Duomo crescendo a latte e blues/rock e non se ne è più persa un’ edizione.
Quella stessa scimmietta ormai cresciuta, può quindi affermare con cognizione di causa che il Pistoia Blues è vivo e vegeto e a parte qualche fisiologico e normalissimo momento di stanchezza passata, è pronto come non mai a giocarsi, a partire dal 1° luglio, i suoi assi diluendoli nell’arco del mese, perché si sa, “il meglio”, quello che a tutti piace pensare debba ancora venire, per essere gustato come si deve va somministrato in piccole dosi.
Si inizia quindi con gli inglesi Mumford & Sons, band vincitrice di numerosi Grammy, per proseguire con nomi che ad ogni annuncio ufficiale da parte dell’ufficio stampa, che si sarà divertito tantissimo, ci hanno fatto sobbalzare sulla sedia, come Counting Crows, Hozier, Passenger, fino a farci letteralmente rotolare come trottole impazzite all’annuncio dei live di Black Label Society e The Darkness, Dream Theater, Queensrhyche, Santana e Sting a chiudere il 24 luglio.
Parlare di quello che sarà il Pistoia Blues quest’anno non è facile, e occorre fare attenzione a non tralasciare nessuno degli eventi che sono parte integrante e fondamentale del cartellone di un festival che non si riduce più a due ore di live e alle bancarelle di artigiani sparse per le vie del centro, ma offre un vero percorso musicale/culturale con una serie di appuntamenti e occasioni per approfondire temi legati alla musica e alla cultura in genere.
Tra un concerto main event in Piazza Duomo e il djset a seguire, che si protrarrà anche fino alle 3 del mattino, potremmo gustarci il 7 luglio “Il giro del mondo in 80 giorni” di Jules Verne ( Puntata 1: Da Pistoia a Bombay ), che sarà proposta nella suggestiva Sala delle Carrozze della Villa Puccini di Scornio. Il 15-18-19 luglio “Ci scusiamo per il disagio” presso il Deposito dei Rotabili Storici di Pistoia, realizzato grazie al Progetto T, nato per la valorizzazione ed il rilancio della Transappenninica Porrettana .
Ancora, nei giorni 11,12,13 luglio presso la Fondazione Luigi Tronci si svolgerà “Dancing The Blues” con una serie di concerti sul palco del giardino collocato presso il Liceo Classico, e workshop di danza e musicalità nel chiostro San Giovanni. Tra i nomi presenti alle 12 ore di workshop divisi in 3 giorni, Leanna Peld Rozen (del Berlin Blues Explosion), Jored Morin e a chiusura l’ottantatreenne Guitar Crusher di New York.
Il 10,11,12 luglio torna la 5° edizione di “Clinics” quest’anno con il fil rouge “ B.B. King and Memphis’s Sound”. Le Clinics si svolgeranno presso il Circolo Ricreativo delle Fornaci e alla Scuola di Musica S.P.M
Dal 17 al 24 Luglio, settimana clou del Festival, si terrà presso il Teatro Bolognini la mostra “Museo Fender Vintage “ che propone i 100 modelli prodotti dal 1951 al 1974 e altri cimeli imperdibili. Sempre dal 17 al 24, largo a spettacoli itineranti de la Compagnia Ladri di cartapesta, Dodo Harmonica Kid e Fabrizio Canale, Samuel Mann, Compagnia Ziba, Florence New Grass, Fantomatik Orchesta, La Banda del Bukò e Zastava Orkestar.
Nei giorni 17-18 luglio in Piazza San Francesco, grazie alla collaborazione dei circoli ARCI si svolgerà dalle 18 :00 alle 21:00, una due giorni di festival “Inde” con alcune band emergenti del panorama italiano: I’ve Been Here Before, Bongley Dead, La Colpa, Quiet Pig, Cruel Experience, Babylon K, We Melt Chocolate, Plastic Man.
Ancora concerti sabato 18 e domenica 19 in Piazzetta della Sapienza, dove si alterneranno sul palco alcune delle band presenti nella doppia compilation Pistoia Blues Next Generation (etichetta Vrec) quali Kelevra, Le Malanime, Ucledog, The Fooots, Ventruto, TerzaCorda .
Lasciamo volutamente per ultimo l’evento del 17 luglio, gloriosamente intitolato “Italian Blues Night”, che renderà omaggio al grande amico del Pistoia Blues Festival (ben 10 edizioni), il re del blues B.B. King, recentemente scomparso. Sul palco si alterneranno Giangi Sainati, Dodo Harmonica Kid e Fabrizio Canale, Andrea Giannoni e Enrico Gastardelli, Angela Esmeralda & Sebastiano Lillo, Shame Blues Band, i Di Maggio Bros la miglior rockabilly italiana, The Cyborgs con il loro elctroblues ed a seguire Bud Spencer Blues Explosion. A chiudere Nick Beccatini bluesman pistoiese di fama mondiale, accompagnato da Daniele Nesi, Pippo Guarnera e molti special guest.
Il conto alla rovescia è iniziato, e come ogni anno contiamo i giorni che ci dividono da una consuetudine così piacevole e rigenerante, da non poterne fare a meno. Tanto per intendersi così fondamentale che sempre la scimmietta cresciuta che scrive, due anni fa ha rinunciato ai Rolling Stones ad Hyde Park per non perdersi nemmeno un minuto di quella magica atmosfera diversa da qualsiasi altro festival musicale dei tanti a cui ha preso parte.
Il Pistoia Blues è vero, causa dipendenza e assuefazione, ma non temete, potete passare tranquilli dai controlli dei cani antidroga e godervi il tanto atteso “meglio”, che finalmente sta per arrivare.