A lezione con Missoni
di Isabella Castelli
– Imparare dai migliori è il sogno di tutti. Sembra quasi che respirare l’aria di un’artista, sentirlo parlare a pochi metri di distanza, faccia diventare delle persone migliori. Gli studenti di Scienze Umanistiche per la Comunicazione e di Comunicazione ed editoria di Moda, la laurea magistrale nuova di zecca proposta dalll’Università degli studi di Milano, hanno avuto il privilegio di assistere a lezioni uniche.
Frequentando il corso di Storia e Documentazione della Moda, tenuto dalla Professoressa Maria Canella, hanno partecipato ad alcuni incontri molto particolari ed emozionanti: dietro la cattedra per la prima volta, la famiglia Missoni.
Missoni, noto brand lombardo, più precisamente di Varese, è diventato famoso in tutto il mondo, apparendo sulle copertine più prestigiose delle riviste internazionali. La maglieria è il marchio di fabbrica che rende riconoscibili a colpo d’occhio i capolavori della maison.
Nelle giornate di mercoledì 1 e mercoledì 8 ottobre Luca Missoni ha fatto visita agli studenti nella sede di Santa Sofia, raccontando come è nata questa casa di produzione e come si è evoluta dal 1953 ad oggi. Interessantissimo è stato vedere insieme a lui il filmato della sfilata retrospettiva del 2003, che celebrava i 50 anni del marchio. “Questo capo è andato perso, quest’altro non lo troviamo più!”- sono stati i commenti più divertenti e particolari del filmato, che dimostrano il suo approccio professionale ma umano allo stesso tempo.
“I costumi tornano a “casa” – racconta Luca –per la prima volta nel 1990, in occasione dei mondiali di calcio, quando agli stilisti italiani fu chiesto di scegliere un continente da rappresentare attraverso i vestiti. “Missoni sceglie l’Africa, riempiendo di colore e gioia lo stadio di San Siro.
Ancora più emozionanti sono state le giornate di mercoledì 15 e mercoledì 29 ottobre, quando Rosita Missoni in persona ha acconsentito a farci visita in aula. La sua storia è più personale: come una nonna racconterebbe ai suoi nipoti, lei ci permette di entrare nel suo mondo, passando dalla sua scuola superiore a Besozzo, a quando, nelle Olimpiadi di Londra ’48, incontra un bellissimo atleta, Ottavio.
Un episodio molto divertente, e che condivide con noi, risale al 1958, quando la Rinascente di Milano ordina per la prima volta alla maison ben 500 capi. Ottavio e Rosita non vedono l’ora di andare in città a vedere la vetrina allestita, ma mentre la ammirano con gioia un signore di fianco a loro la commenta in dialetto milanese: ” Meno male che hanno bendato gli occhi a questi manichini, così non si devono guardare!”
Rosita sarà nominata a breve cavaliere del Lavoro, così come già fu attribuita ad Ottavio la stessa carica. E’ la prima volta che degli stilisti, soprattutto di un brand così importante e affermato, fanno lezione in aula agli studenti. L’ evento ha sicuramente fatto molto parlare di sè, e speriamo che altri stilisti possano cogliere questa occasione per mettersi in gioco in prima persona come hanno fatto loro.
Grazie alla fashion blogger Isabella Castelli di Art in High Heels