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Lady GaGa in Italia per un’unica data

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Milano, 4 Novembre 2014

@Mediolanum Forum

 

Da piccola Lady GaGa canticchiava le canzoni di Michael Jackson e Cyndi Lauper che ascoltava dal suo walkman di plastica e suo padre la faceva roteare in aria al ritmo dei Rolling Stones e dei Beatles. Questa precoce bambina ballava sui tavoli dei ristoranti chic dell’Upper West Side di New York, usando i grissini come bacchette. E si faceva conoscere alla nuova babysitter con indosso il vestito del suo compleanno.

 

Non ci meraviglia dunque che quella bimba proveniente da una buona famiglia italiana di New York sia diventata un’esibizionista, una cantante/autrice dotata di molti altri talenti e con una naturale inclinazione per la teatralità come la conosciamo oggi: Lady GaGa.

 

“Sono sempre stata un’intrattenitrice. Ero un’attrice esagerata da piccola e lo sono anche oggi”, dichiara Lady GaGa, 22 anni, che si è costruita una reputazione nella scena dei club del Lower East Side con la travolgente canzone dance-pop “Beautiful Dirty Rich” e con le sue esibizioni stravaganti, teatrali, spesso con una certa dose d’umorismo dove GaGa – che disegna e realizza molti dei suoi abiti di scena – restava in scena con addosso solo i suoi pantacollant fatti a mano e il reggiseno, dava fuoco a lattine di spray per capelli e si metteva in posa mentre la disco ball scendeva dal soffitto guidata dal suono orchestrale di A Clockwork Orange.

 

“Ho sempre amato rock, pop e teatro. E’ stato quando ho scoperto i Queen e David Bowie che tutto ha avuto un senso per me e ho capito che potevo fare tutte e tre le cose”, spiega GaGa, la quale ha preso parte del suo nome proprio da una canzone dei Queen, “Radio Gaga” e che cita Peggy Bundy e Donatella Versace come sue icone fashion. “Guardo a questi artisti come icone dell’arte. Non si tratta solo di musica. Si tratta delle esibizioni, dell’atteggiamento, del look; tutto è importante. E’ ciò per cui vivo come artista ed è questo il risultato che voglio raggiungere”.

 

Potrebbe sembrare un progetto troppo ambizioso, ma considerate l’artista: GaGa è la ragazza che a 4 anni imparava a suonare da sola il pianoforte. A 13 anni, aveva scritto la sua prima ballata al pianoforte. A 14, si esibiva nelle serate “open mike” in club come il Bitter End di New York e di giorno veniva presa in giro dai suoi compagni di scuola del Convento del Sacro Cuore (la scuola privata di Manhattan che hanno frequentato anche Nicky e Paris Hilton). per il suo stile eccentrico. A 17 anni, è diventata una dei 20 adolescenti al mondo ammessi in anticipo alla Tisch School of the Arts della New York University. Sotto contratto per il suo 20° compleanno e già autrice per altri artisti (come the Pussycat Dolls, e con numerose opzioni per una serie di artisti della Interscope), ancor prima che il suo album d’esordio vedesse la luce, Lady GaGa si era guadagnata il diritto di volare alto.

 

“Il mio scopo come artista è di presentare al mondo un disco pop in un modo molto particolare “, riferisce GaGa, che è autrice di tutti i suoi testi, tutte le sue melodie e suona gran parte dei sintetizzatori presenti nel suo album, The Fame (Streamline/Interscope/KonLive). “Voglio quasi ingannare la gente con qualcosa che li affascini superando i limiti una canzone pop. E’ come il cucchiaino di zucchero e io sono la medicina”.

 

In The Fame, è come se GaGa prendesse due parti di dance-pop, una parte d’electro-pop ed una di rock con una spruzzata di disco e burlesque e generosamente li versasse in senso figurato nei bicchieri di martini di tutto il mondo allo scopo di ubriacare tutti con il suo The Fame.  “The Fame si basa sul come ognuno può sentirsi famoso”, spiega. “La cultura pop è arte. Non sei più chic se odi la cultura

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