LAC, a Lugano un nuovo punto di riferimento per le arti visive
di Redazione
Nella Svizzera italiana apre i battenti al LAC, il Lugano Arte e Cultura, un nuovo museo che inaugurerà il prossimo 12 settembre, dando spazio a ben quattro mostre ; la prima “Orizzonte Nord-Sud”, a seguire “Anthony McCall. Solid Light Works”, “In Ticino. Presenze d’arte nella Svizzera italiana 1840-1960”, “Teatro di MNEMOSINE. GIULIO PAOLINI d’après WATTEAU”.
Il LAC vuole essere un punto di riferimento nelle arti visive, la musica e le arti sceniche, facendo mostra del suo essere punto di partenza e di incontro di influenze artistiche provenienti dal nord e sud Europa. All’interno della suggestiva struttura architettonica affacciata sul lago, troverà spazio una ricca programmazione di mostre ed eventi, stagioni musicali, rassegne di teatro e danza, insieme a una varietà di iniziative culturali e un folto programma di attività per i giovani e le famiglie.
Al LAC avrà sede il Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano, nato dall’unione del Museo Cantonale d’Arte con il Museo d’Arte di Lugano. I suoi tre piani espositivi ospiteranno la collezione permanente della città di Lugano e del Canton Ticino, mostre temporanee e installazioni site specific. Il 12 settembre saranno inaugurati i nuovi spazi del museo con le esposizioni temporanee che resteranno aperte fino ad inizio 2016.
“Orizzonte Nord – Sud. Protagonisti dell’arte europea ai due versanti delle Alpi 1840-1960” si sviluppa su due piani espositivi del museo: un viaggio attraverso le opere di alcuni grandi protagonisti dell’arte degli ultimi due secoli a nord del Gottardo e nel “paese dove fioriscono i limoni”. Da Böcklin a De Chirico, da Hodler a Wildt, da Anker a Morandi, da Segantini a Medardo Rosso, per arrivare, attraverso esponenti del dadaismo e futurismo, a due maestri del Novecento come Fontana e Giacometti, contemplando anche due voci soliste, J. M. W. Turner e Paul Klee.
La mostra sarà affiancata da un’esposizione complementare a Palazzo Reali – storica sede del Museo Cantonale d’Arte – dal titolo “In Ticino. Presenze d’Arte nella Svizzera italiana 1840-1960”, dedicata alla realtà artistica di quest’area nello stesso periodo, contraddistinto da una importante storia di emigrazione e immigrazione di artisti attraverso il Canton Ticino.
Un terzo piano espositivo del LAC ospiterà invece la personale di Anthony McCall, “Anthony McCall. Solid Light Works”, espressamente concepita dall’artista britannico per questo nuovo spazio. Saranno visibili quattro sculture di luce solida realizzate tra il 2003 e il 2013 e la versione digitale della sua opera principale, Line Describing a Cone, del 1973.
L’artista italiano Giulio Paolini sarà protagonista allo Spazio -1 con il progetto “Teatro di MNEMOSINE. GIULIO PAOLINI d’après WATTEAU”, nell’ambito di una serie di approfondimenti dedicati agli autori presenti nella Collezione Giancarlo e Danna Olgiati. Il ciclo Mnemosine (Les Charmes de la Vie, 1981- 1990) è un ciclo di sei opere di Paolini dedicate alla dea della memoria e realizzate nell’arco di nove anni, che vengono per la prima volta integralmente riunite a Lugano in questa occasione con la personale supervisione dell’artista.
Il LAC sarà anche musica, teatro e danza, grazie alla nuova sala concertistica e teatrale da 1000 posti, interamente rivestita in legno e dotata di una speciale conchiglia acustica modulare e rimovibile. Sarà la sede principale delle stagioni di LuganoInScena e di LuganoMusica (la nuova denominazione di Lugano Festival) alle quali si affiancheranno le attività della Compagnia Finzi Pasca e dell’Orchestra della Svizzera italiana, come pure parte della stagione concertistica della Radiotelevisione Svizzera.
Nelle parole di Michel Gagnon, direttore del centro culturale, “il LAC non dovrà essere un luogo nel quale si viene solamente per vedere uno spettacolo, un concerto o una mostra, ma una realtà dinamica e sempre viva. Questa è la cosa più importante. Ho un’idea precisa: voglio rendere il LAC unico, con un forte orientamento nazionale e internazionale. Sarà il principale centro culturale del Cantone, con l’ambizione di diventare nel tempo un luogo di richiamo anche fuori dai nostri confini sfruttando l’asse nord-sud”.