La campana del Bargello torna a suonare
di Redazione
Il rintocco di una vecchia campana ha un fascino tutto suo, ed è capace di far affiorare ricordi legati a momenti particolari, belli o brutti che siano, anche perchè a seconda di come viene suonata assume una valenza diversa, di festa o di lutto.
Finalmente, dopo quindici anni di silenzio, anche la “Montalina” o “Montanina”, la campana del Bargello, tornerà a far vibrare nell’aria i suoi rintocchi, in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni del museo. E non saranno i tristi e raggelanti “vituperi”, che annunciavano eventi tragici come le esecuzioni, ma piacevoli rintocchi, come si addice ad un evento di tale portata, ovvero il festeggiamento di un secolo e mezzo di vita. Ecco quindi che per ben quattro volte nella mattinata del 22 giugno, fiorentini e turisti potranno sentire la voce della Montalina alle 11, alle 12, alle 13 e alle 14.
L’affascinante storia della campana
Sottratta al Castello di Montale nel 1302, la campana fu issata nella torre del Podestà. Dopo il tumulto dei Ciompi del 1378, nel 1381 venne rifusa e da allora, per tutto il periodo mediceo, emise solo rintocchi funesti. Con i Lorena divenne assunse un ruolo “di servizio” in quanto invitava i cittadini (tra le 22.30 e le 23) di ritirarsi nelle proprie case. Nel 1848 fu rimossa per restauro e divenne un cimelio almeno fino al 31 dicembre del 1899, quando annunciò l’arrivo del nuovo secolo.
Da allora ha suonato in pochissime altre occasioni: nel 1918 annunciò la fine della prima guerra mondiale, nel 1921 per partecipò alle celebrazioni dantesche e salutò il passaggio del Milite Ignoto da Firenze diretto all’Altare della Patria a Roma; e ancora l’11 agosto 1944 annunciò la liberazione di Firenze e il 7 maggio 1945 la fine dell’ultimo conflitto mondiale. Infine 15 anni fa, la notte del 31 dicembre 1999, salutò il cambio del millennio.
Il Bargello e la sua gloriosa storia meritano di diffondere e far ascoltare quella che è la voce dell’ edificio che fu il primo Museo Nazionale d’Italia e venne istituito con Regio Decreto proprio il 22 giugno 1865, nel bel mezzo delle celebrazioni per i 600 della nascita di Dante Alighieri, cui il museo deve proprio la sua esistenza.