Giacomo Cossio e l’ultima ruota del carro
Il titolo della mostra – “L’ultima ruota del carro” – sottolinea, non senza una certa dose di ironia, il ruolo centrale della macchina nella poetica dell’autore, facendo inoltre «Riferimento tangibile al Van Gogh del soggiorno ad Arles, dove si manifesta quel modo di vedere sempre diretto sull’oggetto, pieno di partecipazione personale, attraverso l’uso di un colore che non trova più corrispondenza mimetica nella realtà» – spiega Chiara Canali.
L’esposizione comprende una ventina di opere a tecnica mista e collage su tavola, oltre ad alcune sculture polimateriche, tutte realizzate dal 2008 al 2014. Soggetti privilegiati, macchine edili ed automezzi, caratterizzati da una maggiore ricerca di sintesi rispetto alla precedente produzione, non più vincolata alla mimesi fotografica.
Giacomo Cossio – scrive Niccolò Bonechi – «sceglie di dialogare con l’esterno attraverso assemblées materici, dallo spiccato cromatismo e con un’accentuata attrazione verso la decostruzione della materia volta ad una personalissima ricostruzione della realtà».
Opere nate dalla stratificazione di diversi elementi, tra slancio materico e parziale controllo. Da un lato, i colori, le schiume e le parti metalliche, dall’altro i riferimenti ai macchinari che dominano la campagna e i siti di lavoro emiliani, così come alle macchinine giocattolo, riconducibili alla stanza del figlio. Centrale nel suo lavoro è, infatti, l’elemento ludico e il ritorno all’infanzia.
L’esposizione, inserita nel programma di “In Contemporanea”, rassegna che coinvolge sette gallerie d’arte di Reggio Emilia sarà visitabile fino al 30 novembre 2014.
L’artista
Giacomo Cossio nasce a Parma nel 1974; si laurea in Architettura all’Università di Ferrara. Dagli anni ’90 prende parte a diverse esposizioni in spazi pubblici e privati. Tra le recenti mostre personali, si segnalano: “Macchine” (Galleria Le Stelle Arte, Parma, 2008, testi di Vanja Strukelj ed Alberto Reggianini), “Pandora. Macchine+Piante = Ricostruire il mondo nuovo” (Galleria l’Affiche, Milano, 2010, a cura di Chiara Canali, testi di Chiara Canali ed Alberto Reggianini), “Corpi Macchine Piante. Tentativi di realtà” (Le Torri dell’Acqua, Budrio, Bologna, 2012, a cura di Martina Cavallarin nell’ambito di Arte Fiera Off, Arte Fiera Bologna 2012, testi di Martina Cavallarin e Giulio Costa). Nel 2014, per finire, partecipa alla collettiva “Costruzioni”, promossa dalla Galleria Bonioni Arte. Su invito di Volvo Construction Equipment Italia ha realizzato una grande installazione dal titolo “ECR50D”, rielaborazione di un escavatore compatto, presentata il 20 e il 21 settembre 2014 presso la sede di Volvo CE Italia a Carpiano, Milano (www.volvoce.it) e successivamente esposta ad “ArtVerona” (10-13 ottobre 2014). Vive e lavora a Parma.
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