Il film – Uomini di Dio, ma anche esseri umani
di Elisangelica Ceccarelli
– “Uomini di Dio” (titolo originale “Sugli uomini e gli dei”) del francese Xavier Beauvois è un film che ti coinvolge e ti avvolge nel misticismo dei monaci benedettini che popolano un antico monastero, in Algeria nel 1996. Una comunità tranquilla, affiatata seppur con le singole individualità, che emergono in continuazione, che opera anche per la popolazione locale rispettando l’antica “Ora et Labora”. Il rispetto fra loro, che si amalgano perfettamente con gli autoctoni (musulmani), vendendo nei loro mercati, partecipando ai loro rituali, dando consigli e pareri, ma soprattutto prestando assistenza medica è evidente.
Uomini e dei. Appunto. Che vivono e convivono accettandosi ed amalgamandosi senza rinunciare ai propri credi. Tutto questo è reale, ma la minaccia del terrorismo fondamentalista comincia a farsi pressante. E l’abate eletto dalla comunità, decide di rifiutare la presenza dell’esercito a difesa del monastero. Il regista ci racconta, con uno stile mistico, candido e nello stesso tempo realista e estremamente umano, il sacrificio di sette monaci francesi che nel marzo 1996 vennero sequestrati da un gruppo armato della Jihad islamica e le cui teste vennero ritrovate il 30 maggio di quello stesso anno. Non era semplice trovare lo stile giusto per narrare la vita e il progressivo avvicinarsi alla morte di questi religiosi facendoli restare degli uomini e non trasformandoli in martiri quali poi sarebbero diventati. Eppure Beauvois ci è riuscito, regalandoci uno dei film più suggestivi e profondi. L’opera si avvale di una sceneggiatura che scandisce lo scorrere del tempo grazie al susseguirsi di preghiere e canti religiosi. A questi si alternano le vicende esterne e interne al luogo sacro con la messa in luce di tutte le convinzioni ma anche di tutte le incertezze e debolezze dei monaci.
Uomini di Dio ma anche esseri umani. E, una volta presa l’eroica decisione, in una sequenza magistrale, da brividi, Beauvois ci trasmette, attraverso una sequenza di primi piani, in maniera tangibile e allo stesso tempo impercettibile, la gamma di sentimenti, dalla gioia al dolore, dalla consapevolezza alla tristezza che attraversa gli animi dei religiosi. Monaci. Credenti. Ma anche esseri umani. Vivi. Reali. Con le loro paure e le loro convinzioni. Uomini di Dio, ma anche uomini della terra. Uomini come noi.