Extreme, all’House of Blues l’omaggio a “Pornograffitti”
Il live report e le foto del concerto ad Orlando (Florida)
di Donatella Marcovigi
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Molte cose importanti sono successe a chi scrive nel 1990: il raggiungimento della maggiore età, i mondiali di calcio in Italia e l’uscita di un disco fotonico, “Pornograffitti” degli Extreme.
Ora, a distanza di tanti anni, ben 25 (oh gosh 25!?), eccomi ad assistere alla celebrazione di quell’album all’ House of Blues di Orlando, una venue relativamente piccola (3.000 persone circa) ma un gioiello in quanto ad acustica e visibilità; un luogo nel quale si può assistere a performance leggendarie senza perdere quella indescrivibile sensazione di intimità, quasi come se si fosse catapultati ad una festa tra vecchi amici che suonano una jam session su un palco stile vecchio teatro, dall’ atmosfera incomparabile per una buongustaia come me!
Gli anni passano e mi stanco facilmente, non ho più l’energia di una volta, ma Gary Cherone (voce) e Nuno Bettencourt (chitarra, anche se è molto di più) non sembrano sfioriti neanche di un mese e mi sorge il dubbio che abbiano nascosto in soffitta un quadro che li raffigura e che sta inesorabilmente invecchiando al posto loro.
La set list degli Extreme ripropone per intero quel fantastico album, “Pornograffitti”, campione di incassi e di elogi da parte di fans e critica, dando vita ad uno show carico di adrenalina e divertimento con Gary che, sin dalle prime note di “Decadence Dance”, s’impossessa del palco e regala tutta la sua energia saltando, ballando, posando sorridente per i fotografi; talmente scatenato che sul momento mi sono chiesta…ma ce la farà ad arrivare a fine concerto? Ebbene sì, Gary arriva carico fino all’ultima nota, impeccabile e trascinante per tutte e due le ore di live nonostante, l’ho scoperto solo in seguito, avesse una brutta influenza.
E Nuno ci delizia non solo con i suoi epici assoli da Paganini del Rock, ma ci ammalia e conquista anche con la sua autentica affabilità ed il suo entusiasmo coinvolgente. I suoi assoli in , “Li’l Jack Horny” , “It (‘s a Monster)” e “He-Man Woman Hater” sono da caduta di mascella ossessiva compulsiva.
Classici degli Extreme come “Get The Funk Out” e “More Than Words” scaldano ed emozionano il pubblico che riempie l’House of Blues. Un pubblico che conosce tutte le parole delle canzoni, una tipica “crowd ” dei concerti americani, che partecipa ma non aggredisce, che salta e balla senza spingere e che, come succede nelle manifestazioni sportive, va a divertirsi, non a sfogarsi.
Con ancora la pelle d’oca sulle braccia, a fine concerto mi ritrovo a bere un drink nel backstage, dove i musicisti sorridenti e disponibili chiacchierano con i fans; per caso, capto un veloce dialogo tra una ragazza e Pat Badger (basso) il quale alla domanda di come riescano a non stufarsi a suonare e socializzare sera dopo sera con i fans, risponde con estrema gentilezza che “ogni show è come un sabato sera per noi, un party, e anche quando siamo stanchi e stressati ci rendiamo conto della fortuna che abbiamo a vivere il nostro lavoro come un continuo sabato sera e mai come un lunedì mattina.”
Che dire…siamo fatti così noi ragazzi degli anni 90!
Photo Gallery a cura di Vicki D Photography
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Many important things have happened to the one who is writing, back in 1990: the coming of age, soccer World Cup in Italy and the release of the timeless Extreme album, “Pornograffitti”.
Now, after 25 years, here I am to take part in the celebration of that album at the House of Blues in Orlando, a quite small venue (about 3,000 people), but a jewel in terms of acoustic and visibility. The House of Blues is a place where you can watch legendary performances without losing that indescribable feeling of intimacy, almost like being at a party with some friends, who are playing a jam session on a stage that looks like an old theater.
Unfortunately years go by and I get tired more easily than before. I have much less energy, whereas Gary Cherone (vocals) and Nuno Bettencourt (guitar, although he is much more), they have a lot of energy and passion. Time seems to pass very slowly for them, and I think they have a portrait hidden in the attic that is getting old instead of them!
The set list proposes the whole “Pornograffitti”, a much loved Extreme album, so the band gives life to a show full of adrenaline and fun. Gary from the first notes of “Decadence Dance”, takes possession of the stage and gives us all his energy jumping, dancing, and smiling for photographers. He is so unrestrained that I wonder, in that moment, if he will have the energy to get to the end of the concert!
The answer is yes he will, infact his performance is impeccable for all the 2 hours of the show although, as I will discover later, he has a bad flu.
Meanwhile Nuno not only delights us with his epic guitar solos as a Paganini of Rock (his guitar solos in “Li’l Jack Horny”, “It (‘sa Monster)” and “He-Man Woman Hater” are amazing), but he bewitches us with his authentic kindness and his captivating enthusiasm.
Classic songs like “Get The Funk Out” and “More Than Words” excite the audience that knows the lyrics and participates jumping and dancing. It is also an audience that, as happens in sport events, takes part in the show to have fun and not to let off steam.
To my surprise I end up in the backstage where the musicians are talking amicably with the fans; by case, I pick up a small talk between Pat Badger (bass) and a girl, that is asking him how can it possible that Extreme do not get bored to play and socialize night after night with therir supporters. At the question, Pat answers her that “every show is like a Saturday night for Extreme, and even when we are tired and stressed, we realize how fortunate we are to live our work as a continuous Saturday night and never as a Monday morning. “
After all, why should we be surprised? That’s the way we youth of the 90s are made
Photo Gallery by Vicki D Photography
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