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Ed Ruscha e le pitture del deterioramento in mostra

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Ed Ruscha, This is it, 1990 (acrylic on canvas)

di Redazione

ED RUSCHA: Paintings
Giovedì, 20 novembre 2014– sabato, 17 gennaio 2015
Inaugurazione: giovedì 20 novembre, dalle ore 18 alle 20

Gagosian Gallery Roma 

Da giovedì 20 novembre la Gagosian Gallery di Roma ospiterà una serie di dipinti del pittore statunitense Ed Ruscha che continua, dopo le serie Course of Empire e Psycho Spaghetti Westerns, a sviluppare la poetica del deterioramento del panorama americano sia empirico che metaforico.

Negli ampi dipinti orizzontali di questa serie, il paesaggio diventa un vero e proprio concetto teorico di piani
astratti e contigui—da una parte lo sfondo sfumato e dall’altra il primo piano figurativo (prato, boscaglia,
roccia)—tagliati da una diagonale decisa. Questa soluzione pittorica utilizzata spesso dall’artista, già dalla
serie Standard Station del 1960, qui si trasforma in un palcoscenico pittorico neutrale su cui si stagliano
nature morte iperrealiste, rifiuti quali brandelli di pneumatici (“gators”), lattine di birra, materiali da
costruzione e imballaggio, materassi abbandonati: alterazioni della realtà per cause naturali o sociali.

 Ed Ruscha, Inner City Make Scream, 2014, acrilico su tela

Ed Ruscha, Inner City Make Scream, 2014, acrilico su tela

In Gators pneumatici scoppiati, rappresentati meticolosamente a grandezza naturale, fluttuano come esemplari botanici su uno sfondo completamente bianco; in Hydraulic Muscles, Pneumatic Smiles frammenti simili si librano dietro la scritta omonima su un fondo porpora sfumato in bianco, creando abilmente il legame uomo-macchina. In Bliss Bucket, un dipinto ispirato tanto al Surrealismo quanto alla realtà, un materasso logoro con lenzuola

sgualcite—forse un rifugio di fortuna—giace enigmaticamente al di sotto di una grande battuta musicale con
chiave di violino, posta ingegnosamente di scorcio per aggiungere profondità e prospettiva alla raffigurazione
in piano.

L’artista

Ed Ruscha è nato a Omaha, Nebraska nel 1937 e ha studiato pittura, fotografia e graphic design presso
l’Istituto d’Arte Chouinard (ora CalArts). Le sue opere sono parte integrante delle principali collezioni museali
nel mondo. Tra le personali più importanti si annoverano: “Witty Wonders from Anagrams to Gunpowder and
All the Parking Lots on Sunset Strip,” Whitney Museum of American Art (2004); “Cotton Puffs, Q-Tips®,
Smoke and Mirrors,” retrospettiva di disegni che tra il 2004 ed il 2005 è stata in mostra in diversi musei
statunitensi; “Ed Ruscha,” MAXXI, Roma (2004); “Ed Ruscha: Photographer,” Jeu de Paume, Parigi (2006, e
successivamente alla Kunsthaus, Zurigo; al Museum Ludwig, Colonia); “Ed Ruscha: Fifty Years of Painting,”
Hayward Gallery, Londra (2009, successivamente presso l’Haus der Kunst, Monaco e il Moderna Museet,
Stoccolma); “Ed Ruscha: Road Tested,” Modern Art Museum of Fort Worth, Texas (2011); “On the Road,”
Hammer Museum, Los Angeles (2011, successivamente al Denver Art Museum, Colorado; e al Museum of
Contemporary Art, Miami); “Reading Ed Ruscha,” Kunsthaus Bregenz, Austria (2012); “Artist Rooms on Tour:
Ed Ruscha,” Tate Gallery, Londra (2012, successivamente alla Hatton Gallery, Newcastle University,
Newcastle, Inghilterra); “Ed Ruscha: Standard,” Los Angeles County Museum of Art (2012–13,
successivamente al Rose Art Museum, Brandeis University, Waltham, Massachusetts); “Ed Ruscha: Los
Angeles Apartments,” Kunstmuseum Basel, Basilea (2013); “Ed Ruscha: Books and Paintings,” Brandhorst
Museum, Monaco (2013); e “In Focus: Ed Ruscha,” J. Paul Getty Museum, Los Angeles (2013). Nel 2005
Ruscha ha rappresentato gli Stati Uniti alla Biennale di Venezia e nel 2012 ha curato “The Ancients Stole All
Our Great Ideas” al Kunsthistorisches Museum di Vienna.

Ed Ruscha, Psycho Spaghetti Western #14, 2013-14, acrilico su tela

Ed Ruscha, Psycho Spaghetti Western #14, 2013-14, acrilico su tela

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