Italia nel mondo: un mito intramontabile
di Irene Tempestini
– Da sempre viaggiare è il modo migliore per nutrire il proprio Io. Conoscere, esplorare, scoprire, confrontarsi, rappresentano l’unico investimento sicuro e a lungo termine, che non ha scadenze, né controindicazioni. Se nel Medioevo a viaggiare erano per lo più i mercanti, dal Rinascimento in poi sono stati i mecenati, i compratori d’arte, gli artisti e i figli di famiglie facoltose, a programmare viaggi soprattutto in quella che fu per secoli la meta prediletta, quel tanto osannato “Bel Paese”, ovvero l’Italia. Oggi, per fortuna, viaggiare è facile e più o meno accessibile a chiunque.
Pensando alle diverse destinazioni e motivazioni che spingono le persone a intraprendere un viaggio che, talvolta, ha ben chiara la data di partenza ma non quella di ritorno (soprattutto in questi anni di profonda crisi socio-economica), ci siamo posti alcune domande: l’Italia continua ad essere agli occhi del mondo, la patria della cultura, della creatività, dell’ingegno e la terra a cui Madre Natura ha dato tanto, forse tutto? Per trovare risposte perché non cercare qualche viaggiatore, magari uno di quelli col biglietto di sola andata, e chiedere a lui di rispondere ai nostri quesiti?
Bramosi di ascoltare il racconto di una vita che non rimane ferma in balìa degli eventi, ma combatte per essere l’unico e vero timoniere, ci siamo imbattuti nella storia di Donatella, giovane donna, romagnola doc, viaggiatrice vorace, con alle spalle un’esperienza duratura in Thailandia (qui era proprietaria di un’attività commerciale), un lavoro presso un’agenzia logistica in Russia e un lungo soggiorno alle Canarie per imparare lo spagnolo. Non paga e insaziabile conoscitrice,da circa un anno la professoressa Donatella (così la chiamano i suoi allievi), ha lasciato la sua Ravenna per volare negli States, dove insegna italiano contribuendo quindi a divulgare la nostra cultura.
La cultura italiana quanto è apprezzata all’estero, nello specifico in America?
Moltissimo e chi ne è veramente appassionato la vive profondamente e desidera conoscerla in tutte le sfaccettature, compreso lo studio della lingua.Vorrei però sottolineare checiò che affascina dell’Italia non è solo la cultura intesa come patrimonio artistico, linguistico e storico, ma anche il nostro modo allegro di affrontare la vita, il nostro calore nel relazionarci, la nostra libera emotività, il nostro gusto inconfondibile. A parte i superficiali clichè vari sugli italiani all’estero, posso assicurare,che siamo un popolo molto intrigante, che suscita tanto interesse e una serie infinita di complimenti!
Parlaci della tua idea di insegnare la nostra lingua…
Ho unito la mia decennale esperienza come insegnante alla mia indole esterofila, due caratteristiche da cui nasce una particolare empatia che mi ha permesso di intuire il desiderio di cultura di molti americani. Ho iniziato con lezioni private, poi piccoli gruppi e nel tempo ho inserito lezioni via skype così da poter arrivare a insegnare su tutto il territorio americano. Creo i miei corsi personalizzandoli sulla base della motivazione e dell’obiettivo di ogni studente, alternando il fondamentale studio della grammatica a momenti di conversazione e sviluppo del lessico. Con estremo orgoglio posso dire che fino ad ora tutti gli studenti si sono dimostrati molto contenti dei risultati raggiunti e grazie alle loro testimonianze le richieste di partecipazione ai miei corsi stanno aumentando di giorno in giorno. Tante le dimostrazioni di gratitudine ed affetto che ricevo,tra queste l’attribuzione del mio nome d’arte “la professoressa Donatella”.
Quali differenze stai riscontrando tra l’insegnamento in Italia e in America? Meglio la formazione italiana o degli States?
La complessità della programmazione delle scuole europee non ha eguali a livello mondiale, nel bene e nel male; qui in America le strutture sono migliori e si presta più attenzione ad attività quali sport, teatro e musica fin dalle scuola elementare. E per la gioia di bambini e famiglie non esiste ad esempio l’incubo dei compiti nel weekend, una scelta sensata che esporterei in Italia. Della scuola italiana importerei invece lo studio della storia mondiale che trovo fondamentale per la crescita culturale dell’individuo.
Com’è nata l’idea degli aperitivi culturali?
Organizzo mensilmente aperitivi e cene, per il momento in Florida, presto anche in altri Stati, e con i miei gruppi dialoghiamo in italiano, ci scambiamo consigli di viaggio, ricette, film, si fa amicizia insomma, tutti accomunati dall’amore per l’Italia. Molti partecipanti sono miei studenti, altri si uniscono grazie al passaparola. Età ed estrazione sociale sono molto varie, si va dalla ricca pensionata che desidera svernare in Italia, alla coppia di sposi con il sogno di visitare la Toscana in seconda luna di miele, alla ragazza americana che ritrova il papà italiano sui social network e desidera comunicare fluentemente con lui, chi desidera acquistare un immobile in Italia, chi vuol importare la moda italiana in America etc.
Romagnola doc, ora puoi osservare il tuo Paese da fuori; basterebbe secondo te investire di più sulla nostra cultura (lingua, arte,turismo, cibo…) per uscire dalla crisi?
Per investire sulla cultura bisognerebbe tutelare la scuola pubblica in modo da creare un cittadino brillante, colto e sensibile all’arte in tutti i suoi aspetti, dalla forte personalità difficilmente influenzabile dai bombardamenti mediatici e giochi politici che ahimè stanno manipolando non solo gli italiani ma tutta la popolazione mondiale. Sarò di parte, ma credo che l’istruzione abbia un potere immenso che il sistema tende a soffocare per ovvi motivi.
Dell’Italia cosa ti manca di più?
Il legame con alcuni amici, un mix di ironia, spensieratezza e profonda connessione di cuore,anima e cervello,difficile da trovare altrove perchè del tutto, unicamente, made in Italy.
La tua conoscenza è enorme e spazia su più fronti. Appassionata di musica,danza (lei stessa sappiamo ha studiato e studia danza), fervida lettrice… quali sono la canzone e il libro che da sempre ti accompagnano nei tuoi viaggi?
Senza ombra di dubbio “Here I go Again” dei Whitesnake e “Siddartha” di Hermann Hesse, compagni irrinunciabili di tutti i miei numerosi viaggi.
Una donna forte, intraprendente, ma umana, e quindi come tutti avrai le tue fragilità e paure…
Sì, come tutti ho le mie paure e debolezze; purtroppo chi come me non rinuncia ad essere se stesso a tutti i costi, nel bene e nel male, corre spesso il rischio di non essere capito. Ecco, la solitudine che ne consegue, è una delle paure con cui mi trovo a dover fare i conti. Del resto non è tutto rosa e fiori, la vita è un cammino tortuoso, sta a noi percorrerlo al meglio, o almeno provarci.
L’American Dream è ancora realtà?
Certo, eccomi qua! (ride n.d.a) A parte gli scherzi, sognare è il motore della mia esistenza, pensare e vedere sempre oltre, vivere sopra le righe e con una mentalità aperta, pronta sempre al cambiamento considerato non una fonte di timore, ma di vita. Devo questa mia indole alla combinazione di due grandi personalità, i miei genitori…affascinante, raffinato ed infinitamente colto lui, esuberante, passionale e brillantemente ironica lei, due personalità diverse sotto molti punti di vista, ma accomunate dall’onestà, la purezza dei sentimenti e da mentalità aperte e all’avanguardia. Pur non essendoci più materialmente, sento sempre il loro benevolo sguardo perdonare le mie infinite debolezze e la loro forte energia supportare il mio strano cammino…ogni successo, ogni obiettivo raggiunto, lo devo a loro… anche il mio American Dream ovviamente!
Chi volesse seguire le lezioni cosa deve fare?
Può contattarmi tramite la mia pagina web www.learnspeakitalian.com
“La saggezza non è comunicabile. La scienza si può comunicare, ma la saggezza no. Si può trovarla, viverla, si possono fare miracoli con essa, ma spiegarla e insegnarla non si può” [H.Hesse, Siddartha]