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bEAT Festival, una piacevole rivelazione

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subsonica

 

di Irene Tempestini

 

Una novità può essere una bella esperienza o rivelarsi la peggiore delle avventure. Sicuramente gli organizzatori del bEAT Festival (l’associazione BEAT 15, con il patrocinio del Comune di Empoli e della Regione Toscana) possono dormire sonni tranquilli, perché l’idea, già ottima sulla carta, si è rivelata tale anche nella pratica. Per noi di Zest l’impressione è stata più che positiva fin da subito, qual è infatti l’incubo di voraci frequentatori di concerti, o almeno lo è per chi scrive, se non l’incognita parcheggio?

Arrivare al Parco di Serravalle a Empoli, location scelta per ospitare la tre giorni del Festival (28-29-30 agosto), e non dover imprecare per lasciare l’auto non è cosa da poco, anzi. A proposito di voracità, il bEAT Festival non è solo musica, sport, mercatino dell’artigianato, ma anche una vera e propria celebrazione del cibo, con graziosi truck food itineranti pronti a soddisfare il palato, in un’area ad ingresso gratuito. Magari le lunghe code sono una nota stonata, ma del resto la perfezione esiste solo in Paradiso… forse.

Immerso in un’area di ben 10 ettari, il bEAT ci ha riportato alla mente il leggendario Woodstock (solo nella forma però, perché nella sostanza è un’ altra cosa), rivelandosi un festival-contenitore davvero interessante, grazie soprattutto all’ampia scelta musicale offerta da un main stage e alcuni palchi satelliti allestiti per esibizioni e dj set rock ed elettronici attivi fino a tarda notte.

Gratuito il parcheggio, così come l’accesso all’area food-sport-mercatino e al concerto dei Sud Sound System (venerdì 28 agosto).  A pagamento solo i concerti del sabato, con i Gogol Bordello e della domenica, con i Subsonica di Samuel e Boosta, al quale abbiamo partecipato pentendoci amaramente di aver perso i live delle sere precedenti, se non altro per quel good vibe (per i meno esterofili atmosfera giusta) che tanto aneliamo, poco spesso ritroviamo, e che il bEAT ci ha fatto egregiamente assaporare (per rimanere in tema con i food truck).

Tornando alla musica, a mettere il segno ‘più’ alla kermesse ci hanno pensato i Subsonica, che in due ore di concerto hanno presentato i loro più grandi successi (‘Nuvole Rapide’, ‘Colpo di pistola’, ‘Disco Labirinto’, ‘Nuova Ossessione’, ‘Strade’, ‘Depre’, ‘Liberi Tutti’ e l’immancabile cavallo di battaglia ‘Tutti i miei sbagli’ eseguita in una versione acustica senza inserimenti elettronici), insieme ai pezzi del nuovo album “La nave in una foresta” (il settimo da studio), tra cui ‘Lazzaro’, ‘Di Domenica’ e ‘I Cerchi degli alberi’.

Se il bEAT Festival per questa prima edizione voleva ed aveva assolutamente bisogno di garanzie, non poteva non giocare un asso come la band torinese, quasi una certezza di sold out (che c’è stato) e capace di mettere insieme una folla di giovanissimi, meno giovani e famiglie, facendo saltare, ballare e tremare la cittadina toscana ospitante. Certo, per i nostri cuori sognatori, uno spazio simile, con le potenzialità che ha, potrebbe ospitare nomi e situazioni che solo al pensiero ci fanno venire le palpitazioni, però chi sa, la partenza è stata più che buona, e i margini per fare grandi cose ci sono. E allora stupiscici bEAT Festival… sei già nella nostra agenda.

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