Alltheniko, recensione del nuovo album Italian History VI
di Irene Tempestini
Alltheniko, ovvero potenza e metallo made in Italy. Attivi da 15 anni, con 5 album in archivio e il sesto in arrivo, Italian History VI, il prossimo 15 settembre 2017 (per Pure Steel Promotion), sono pronti ad un ritorno in grande stile, più carichi che mai.
Nove pezzi tiratissimi per un totale di 37:29 minuti senza tradire nemmeno per un attimo le origini heavy metal della band. Interessanti le due tracce in italiano che si inseriscono senza stonature tra i pezzi in inglese, confermando la bravura di una band che sa come aggredire il suono e farlo suo, picchiando come ossessi su pelli e corde, dando vita a quell’inconfondibile muro metallico irrinunciabile per gli appassionati del genere. Come il dio metal comanda, velocità e potenza sono alla base di tutto e gli Alltheniko sanno come rispettare e alimentare il dogma.
Forti le influenze teutoniche e americane old school, dai Saxon ai Motorhead, per un album che fa vibrare il torace come si deve, a colpi di heavy/trash e inserimenti power e speed metal. Per molti potrebbe non essere una novità, ma un buon orecchio avvertirà subito la bravura tecnica di questo trio di stanza a Oldenico (da qui il nome inglesizzato della band) in provincia di Vercelli.
TRACKLISTING
1. MAN ON THE EDGE
2. RESPECT AND FIGHT
3. EMBLEMA
4. WASTE OF TIME
5. PAIN TO PLAY
6. DENIER
7. LIKE A FAKE
8. ITALIAN HISTORY VI
9. PROPAGANDA
LINE-UP
Joe Boneshaker – guitars
David Nightflight – bass, vocals
Luke The Idol – drums
www.reverbnation.com/alltheniko