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TesseracT, intervista ad Acle Kahney

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di Vanna Morgenstern

 

I TesseracT sono tornati e lo hanno fatto in grande stile con un album, Polaris, degno di nota. Un lavoro che segna senz’ altro un passo in avanti nel cammino della band inglese che ha fatto della fusione tra metal, rock e prog, il suo marchio di fabbrica.

In occasione del live tenutosi al Legend di Milano abbiamo incontrato e intervistato Acle Kahney, chitarrista e membro fondatore.

 

Polaris è un viaggio sonoro tra i migliori riusciti di questi ultimi anni. Quanto è importante per voi sperimentare?

Molto, abbiamo realizzato parecchie cose diverse con POLARIS rispetto al primo ed al secondo album. La cosa principale è che abbiamo coinvolto Aidan, il nostro tecnico del suono. Ha realizzato molto del paesaggio sonoro e delle parti al pianoforte. Abbiamo già lavorato con lui in passato ma è la prima volta che è stato davvero coinvolto nel processo di scrittura e questo costituisce una sperimentazione che si è rivelata molto positiva. Faremo ancora molto con lui in futuro.

 

La vostra ricerca musicale rappresenta uno dei  migliori esempi di crossover tra i generi metal, prog, hard rock. Come riuscite a gestire le varie influenze e a trasformarle in qualcosa di assolutamente compiuto e convincente?

Non saprei. Ho ascoltato parecchio i Pink Floyd in passato. Per quanto riguarda la scrittura emergono le mie influenze metal e progressive che si mischiano.

 

Rispetto agli album precedenti, cos’è cambiato in voi musicalmente e stilisticamente? Melodia e song writing ora hanno un ruolo più importante vero?

Avendo Aidan a bordo (Aidan O’Brien nda) è cambiato molto. Rispetto ai primi album POLARIS è molto più rilassato, non c’è più l’urlare del passato. E’ tutto più tranquillo. La nostra musica è cambiata e rispecchia come ci sentiamo in questo momento.

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©zest.today

Il rientro di Daniel alla voce è un valore aggiunto. Il suo canto è progredito e, sulla scia del percorso intrapreso dalla band,non smette mai di sperimentare, guardare oltre, migliorarsi. Riconosci questo cambiamento nella band?

Sì, lui ha realizzato il primo album con noi, ONE, poi abbiamo avuto Ashe O’Hara per il secondo album ALTERED STATE. Gli altri progetti di Dan, oltre alla band, hanno contribuito ad una sua crescita professionale che emerge sia nelle performance live sia nel processo di scrittura. Sicuramente in questi aspetti si nota la differenza.

 

Il 2016 è un anno di gravi perdite, su tutte la morte di David Bowie, icona musicale e di stile per eccellenza. Cosa avete provato nell’apprendere la notizia della sua morte? E cosa vi rimarrà di lui?

“The man who sold the world”, amavo quella canzone quando ero un ragazzo. La sua scomparsa è stata davvero tragica. Ricordo quando, diciottenne, ascoltai una sua canzone davvero strana che faceva (canticchiando): ‘I will catch a butterfly and eat it and I won’t be sick’. Davvero senza senso! L’ultimo album è molto cupo, credo a causa delle circostanze. Un grande artista.

 

Quali sono gli artisti che amate ascoltare, da cui traete ispirazione o a cui comunque vi sentite legati perché magari sono stati importanti nelle vostre vite di uomini e musicisti?

Sono cresciuto con i Pink Floyd, i Led Zeppelin, i Doors. Un musicista che stimo molto è Martin Grech.  Conosciuto nel Regno Unito anche grazie ad una sua canzone utilizzata in uno spot pubblicitario, ha collaborato con la band come guest vocalist in “Hexes”. Trovo che sia un musicista davvero eccezionale e mi piace molto collaborare con lui.

 

Tornando a Polaris, ascoltandolo si capisce che è frutto di una importante e accurata ricerca musicale, che ha dato vita ad una produzione dalle architetture complesse, dalle sonorità raffinate e al tempo stesso potenti, dalle melodie importanti e dai testi curati e ricchi di significato. Come è nato e quanto tempo per  realizzarlo?

C’è voluto un anno/un anno e mezzo ed è il tempo più breve in cui abbiamo realizzato un album. Per il primo album ci sono voluti fino a sette anni, ALTERED STATE è stato composto in circa due anni e mezzo/tre anni e questo in un anno/un anno e mezzo. Essendo sotto etichetta (Kscope nda) è inevitabile che ci sia una maggiore pressione e questo è perfettamente comprensibile. Ti chiedi: ‘Oh Dio, ce la faremo a finirlo in tempo?’ e questo potrebbe aver influenzato, nel bene o nel male, il processo di composizione ma è anche uno stimolo ad andare avanti.

 

Il tour come sta andando?

Ieri (sabato 20 febbraio 2016 nda) eravamo a Roma ed è stato uno dei migliori show fino a questo momento. Il pubblico è stato incredibile nonostante il posto fosse piccolo. L’ultima volta che abbiamo suonato a Milano è stato davvero bello e ci aspettiamo che sia lo stesso stasera! A Londra è stato fantastico. E’ sempre bello suonare a Londra. Il nostro concerto al Koko è stato sold out! E’ un bellissimo teatro antico ed è strepitoso esibirsi dal vivo là.

 

Dove vogliono arrivare i TesseracT? Qual è la vostra più grande aspirazione?

Fare musica, andare in tour… abbiamo diversi festival l’estate prossima come il Download ed il Rock am Ring. Da ragazzo, quando guardavo le band ai festival, pensavo: ‘Mi piacerebbe essere su quel palco un giorno’ e quest’estate suonerò al Download festival!  Questa è una delle cose che potrò spuntare dalla mia lista dei desideri.

 

Un saluto ai tanti fan italiani che vi seguono e ai lettori di Zest….

Ciao amici italiani! Grazie di ascoltare i TesseracT. A presto!

 

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by Vanna Morgenstern

 

TesseracT are back in great style with Polaris, an album that needs attention and that marks a step forward along the path of the English band. We have met and interviewed Acle Kahney, guitarist and founding member, before the last concert at the Legend club in Milan.

 

Polaris is one of the best sound trips of these years. How important is to experiment for you?

Very. I mean we did a lot of different things with this album compared to the first and second album. The main one is that we brought in Aidan (Aidan O’Brien rev.) the sound guy of the band. He did a lot of the soundscapes and piano sections. We worked with him in the past and that’s the first time he’s been properly involved with us in the writing process and that’s definitely an experimentation thing which worked out really positively. We’re gonna do a lot more with him in the future.

 

Your music research represents one of the best examples of crossover among metal, progressive and hard rock. How can you handle/organize the different influences and transform them into something absolutely completed and convincing?

I don’t know. Pink Floyd influenced me a lot. In terms of writing I literally just write music. I’ve got metal influences since I was a kid. From the mishmash of prog and metal runs up what it becomes.

 

Compared to the previous albums, what changed in you under the point of view of music and style? The melody and songwriting have a more important role compared to the past, haven’t they?

Having Aidan on board it changed a lot. Compared to the first albums POLARIS is a lot more relaxed, there’s no screaming anymore. Everything is more relaxed and chilled out and that’s definitely how our music changed and how it’s going on for us at the moment.

© zest.today

© zest.today

The return of Daniel as the lead vocalist adds value to the whole project. His singing has improved and, following the evolution of the band, it never stops experimenting, looking further, improving. Do you recognize this change in the band?

Yes, he did the first album with us, ONE, and then we had Ashe O’Hara for the second album ALTERED STATE. Daniel’s projects beside the band helped him to develop his talent in a more professional way and it shines through when performing live and when we’re writing music. You definitely can see the difference in that.

 

The year 2016 is a year of huge losses, especially for the passing of David Bowie, one of the most important music, style and fashion icons. How did you feel when you heard of his death? What will influence you as musicians and as men?

“The man who sold the world” I used to love that song when I was a kid and it was really tragic that he died. I remember as an eighteen listening to a really weird song which went like this (singing): ‘I will catch a butterfly and eat it and I won’t be sick’. It’s a nonsense! The new album is a very dark album, I guess because of the circumstance. A great artist.

 

Who are the artists you like to listen to, who inspire you or that you find in a way connected to you as men or musicians?

I grew up with Pink Floyd, Led Zeppelin, The Doors. A musician I really like is Mr Martin Grech. He’s not really well known outside the UK. He had a song on an advert which is quite famous in the UK. He came up with the song “Hexes” as guest vocalist. I love doing stuff with Martin, he’s an amazing musician.

 

Going back to Polaris, when you listen to it you understand that it comes from an important and accurate music research which created a very complex production of sonorities – which are, at the same time, sophisticated and powerful – of important melodies and of accurate and meaningful lyrics. How was it born and how long did it take to make it?

It took one year/one year and a half max and that’s the shortest amount of time we took to compose the album. The first album down to seven years, ALTERED STATE was about two and a half/three years and this one one year and a half/one year so there’s more rush under a label now (Kscope label rev.). That’s completely understandable so there’s much like ‘Oh God, are we gonna get this ready on time?’ which might have influenced the writing process for better or worse but it can be quite nice to have the pressure there to keep you hanging on.

 

How about your tour?

We were in Rome yesterday and that was one of the best shows so far and the crowd was so crazy there even if the venue was tiny. Last time we played in Milan it was really good as well so I hope it’ll be good tonight! London was great. London is always good. We had sold out in Koko! It’s a really nice old theatre and it’s nice to be live in that.

 

Where do TesseracT want to arrive? What’s your biggest ambition?

Playing music, touring… we’ve got more festivals this summer. Download, Rock am Ring. And again as a kid I was watching bands down at a festival and I thought: ‘I’d love to be on that stage one day’ and I’m playing at Download festival this summer. So it’s one of the bucket list checked off.

 

A greeting to your Italian fans and for the readers of Zest, please!

Hey Italian friends! Thank you for listening to TesseracT. See you soon!

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