Perle da recuperare in Dvd: “Il regista di matrimoni” di Marco Bellocchio
di Elisangelica Ceccarelli
– “Il regista di matrimoni” è un film del 2006 del più psicanalitico regista del nostro cinema: Marco Bellocchio. Ambientato in una Sicilia ammaliante, erotica, suadente e decadente, il protagonista del film (il convincente Sergio Castellitto), un regista in cerca di se stesso, si innamora di una donna, una principessa, promessa sposa ad un altro. Il disorientato autore si ritroverà a dirigere il filmino del matrimonio della sua amata. Ma non è tutto così semplice. Bellocchio trasporta lo spettatore in una sorta di labirinto spaziale e temporale, lo obbliga a sforzarsi, ad impegnarsi nel capire quali siano i percorsi psicologici che guidano il protagonista. E’ un film surreale, intriso di simboli, di oggetti, di pensieri, di parole dette (o urlate) o non dette. E’ un’opera che si snoda su più livelli, avviluppa lo spettatore in una morsa che diventa una presa.
Due sono le soluzioni: o liberarsi della stretta (uscire quindi dalla sala), oppure lasciarsi andare al possente abbraccio, percorrere quelle vie intricate di scale e processioni, lasciandosi travolgere da sensazioni fortissime, da emozioni che lasciano il segno. E’un film emozionante, coinvolgente e avvolgente che non può lasciare indifferenti. Molti sono i piani di lettura e ognuno può trovare in questa entusiasmante sequenza di immagini e situazioni il proprio significato. E’ come lasciarsi cullare dalle onde del mare: presenza quasi fissa in tutto il film. Ma, proprio mentre ci lasciamo andare alla dolcezza del movimento dell’acqua, esce ed esplode il Belloccio combattivo, irruente, mai pacificato. Le sue invettive sono sempre molto forti, molto coraggiose: un pugno allo stomaco. (Non si chiamava proprio “I pugni in faccia” il suo primo film?). Tutto viene analizzato e messo in discussione in questo film: la religione, la famiglia, il lavoro, il rapporto padre-figlia, l’amore, le istituzioni in generale.Un film psicanalitico. Un film visionario. Un film politico. Un film dirompente. Un film da non perdere.