Gli O-Town tornano sotto i riflettori
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di Gillian DiAddezio
(testo tradotto dall’originale in inglese)
Quella di sabato scorso è stata una serata magica per l’House of Blues, situata nel cuore di Disney World, Orlando (Florida), venue che mette a disposizione degli artisti, anche locali, come i The Crazy Carls o a nomi ben più famosi, come Willie Nelson and Fall Out Boy, il suo palco per esibirsi.E dopo tanto tempo, la House of Blues, ha accolto alcuni amici di vecchia data, gli O-Town.
Gli O-Town sono una boy band formatasi nel 1999 grazie al reality televisivo “Making The Band”, in onda sulla ABC. I membri Jacob Underwood, Erik-Michael Estrada, Dan Miller, Trevor Penick, e Ashley Parker Angel, sono stati, per così dire, il primo “esperimento” fatto nel tentativo di mostrare al mondo come si dà vita ad un fenomeno mondiale.
Dopo due album e una gestione fallimentare, la band si sciolse nel 2004, lasciando ogni membro alle loro carriere soliste. Ora, dopo più di un decennio, i ragazzi sono tornati (senza Ashley Parker Angel) per fare quello che amano, e nella maniera più autentica.
Il nuovo album dal titolo ‘Lines and Circles’, è uscito il 24 agosto del 2014 ed è sicuramente il loro lavoro migliore. E’ evidente finalmente la passione con cui i ragazzi fanno musica, e il rispetto con cui trattano i loro fans è qualcosa che merita di essere menzionato. Sanno bene che senza i loro fans niente di tutto ciò sarebbe potuto accadere, ecco perchè i loro VIP tickets sono ricchi di regali (t-shirts, cordini, memorabilia autografati, accesso al soundcheck, il meet and greet, oggetti di scena, e un selfie con la band). Addirittura il loro tour manager, Michael, si preoccupa di verificare se tutto va bene e se i fans e i giornalisti, hannoa disposizione ciò di cui hanno bisogno.
Bella l’ esibizione degli open act The Crazy Carls; è stata una gioia vedere il cantante, Alex, muoversi sul palco da una parte all’altra a ritmo di funky, mentre il pubblico, ormai caldo per il live sempre più prossimo degli O-Town, partecipava estasiato dalla sua presenza scenica e dai suoi acuti.
Arrivato il momento degli O-Town, la band ha aperto con la hit “Liquid Dreams” e devo ammetterlo, in me si è risvegliato il cuore di teenager nel vederli muovere come negli Anni ’90. Per tutto lo show era palese l’amore con cui i ragazzi stanno sul palco, felici di farlo, per loro stessi e per i loro fans. Brani vecchi e nuovi, insieme, e il gran finale con la performance spettacolare del loro ultimo singolo, Chasing After You, che ha fatto ballare proprio tutti i presenti.
Ho avuto il piacere di passare un po’ di tempo con la band, parlare del loro ritorno e del loro futuro.
Il vostro primissimo concerto fu proprio qui all’ House of Blues. Cosa si prova nel ritornare dove tutto è iniziato?
Dan: è strano.
Jacob: Un lungo deja-vu! Lì puoi vedere la scala dove in tv feci una scenata; parlo e dentro di me è come se dicessi ‘oh yeah, oh yeah’! E in questo stesso spogliatoio abbiamo avuto una brutta discussione perchè eravamo stressati dallo show… tutto torna alla mente così velocemente.E’ incredibile!
Erik: Ci sono tanti ricordi in questa stanza!
Trevor: Questo concerto ha significato molto. Tanti artisti suonano qui all’House of Blues quando sono già famosi…non si suona qui se non lo si è. E’ stato il nostro primo show, e quindi ha un’importanza ancora più elevata di qualsiasi altro primo concerto, perchè non eravamo nessuno ma abbiamo avuto una grande opportunità.
Che cosa possono aspettarsi i fans dal vostro tour?
Dan: Abbiamo un nuovo album, e quindi molto materiale. Siamo orgogliosi di questo progetto che è totalmente nostro, e nel quale abbiamo potuto mettere passione ed energia, senza dimenticarci ovviamente dei brani vecchi, perchè le persone vogliono ascoltarli.
Jacob: E’ sempre magico ripresentare “Liquid Dreams”
Dan: Oh sì, di sicuro!
Jacob: Perchè la canzone è attuale e ci ha reso noti.
Erik: E poi ora tutti sanno finalmente cosa significa!
Dan: Adesso siamo adulti, possiamo parlarne liberamente.
Jacob: Per molto tempo ci hanno chiesto se avremmo riproposto Liquid Dreams dandogli un nuovo nome…ci abbiamo provato ma molti nomi erano ugualmente hot quindi…
So che vi siete riuniti inizialmente solo per divertimento, ma adesso vi si ripropone una nuova avventura. Che cosa sperate di ottenere dal Lines and Circles tour?
Trevor: Ci piacerebbe solo raggiungere più persone possibili, esibirci con
le nostre nuove canzoni, per i nostri vecchi fans e per, speriamo, i nuovi che verranno. E soprattutto stare sul palco che è la cosa che ci diverte di più.
Jacob: Mi piace lavorare con altri tre cantanti, è più facile per me! Abbiamo un nuovo album ma sono principalmente i nostri vecchi fans i fruitori. Stiamo spingendo molto quest’anno con il nostro singolo, ma per il momento, per questo tour, tutto è pensato per quelle persone che ci seguono da 15-16 anni.
Spesso vi fanno domande su Ashley Parker-Angel. Oltre alla sua assenza, qual è la differenza tra i vecchi O-Town e quelli attuali?
Jacob: Valutiamo le cose in maniera diversa adesso.
Dan: Sì, non ci stressiamo più per le cose di poco conto, penso che con l’età abbiamo capito che le cose per le quali litigavamo o che ci rendevano frustrati, non erano poi così importanti. Prima ce la prendevamo molto di più se ad esempio qualcuno sbagliava un passo, mentre adesso non diamo peso alla cosa e ci ridiamo sopra dicendo “oh, ha sbagliato, hahaha! Dopo ti prendiamo in giro! ”
Trevor: Scherziamo molto l’uno con l’altro sul palco. E questa credo sia la differenza più grande rispetto al passato. Prima eravamo come messi insieme a tavolino, mentre oggi stiamo bene tra di noi.
Erik: credo che la più grande differenza tra ieri e oggi stia nella quantità di controllo che abbiamo. Facciamo tutto, non abbiamo una casa discografica che ci dice cosa dobbiamo fare, programmiamo i nostri shows, mettiamo insieme le coreografie da soli, scriviamo le canzoni.
Jacob: E’ la consapevolezza dell’età adulta. Prima non avevamo le facoltà per goderci cosa ci stava accadendo, così permettevamo a cose banali tipo sbagliare un passo, di rovinare le nostre serate. E i nostri fans, che sono incredibili e conoscevano meglio di noi le coreografie, durante il meet and greet, ci dicevano ‘hey, vi siete dimenticati quel passo!’
Com’è gestire il songwriting, gli artworks, i social media eccetera da soli?
Jacob: Bè abbiamo un team che ci aiuta. Ad esempio Skydive è stato fatto cresce dalle persone che lo hanno amato e lo hanno portato allo step successivo. Le persone intorno a noi ci aiutano ma non ci dicono più cosa fare. Ora siamo autonomi.
Com’è stare al passo con i social media rispetto al reality show “Making the Band”?
Trevor: I social media richiedono il nostro impegno in prima persona, mentre in tv erano le telecamere a fare tutto. Siamo ancora in “vetrina”, e non è difficile per noi, ma lo sforzo deve venire da tutti noi singolarmente e come band. Il compito spetta soprattutto a Dan e Erik, che sono i nostri esperti social media. Erik si occupa anche della nostra Snapchat…
Erik: Sì è divertente, è un modo per rimanere in contatto con i nostri fans. E’ strano avere un rapporto virtuale e poi finalmente, incontrare i nostri fans ai concerti.
Jacob: Ero in auto e leggevo alcune email e pensavo ‘Oh, queste voglio conservarle, voglio creare un elenco di email’, e qualcuno mi ha chiesto ‘ragazzi non avete le email di quando avete iniziato?’….16 anni fa… le email non erano così in voga come adesso.
Siamo nel 2015 e le superstars nascono da YouTube, Vine,e altri media. Avete qualche consiglio da dare ai giovani che vogliono avere successo nella musica?
Trevor: Lasciatevi guidare sempre dal vostro talento, da quello che volete mostrare al mondo, che sia scrivere, cantare o qualsiasi altra cosa. Non fatelo per il successo, è la cosa più sbagliata. Se volete essere artisti, siate sicuri che quello che fate sia espressione di voi stessi e della vostra arte.
Jacob: Soprattutto, questi ragazzi che oggi sembrano dire ‘guarda quanti soldi ho!’… non c’è cosa più labile. Potrebbe essere bello per un paio di mesi, ma non è questo che fa ottenere una grande carriera.
Sapevate fin da subito che Skydive sarebbe stato il primo singolo?
Dan: No, assolutamente. E’ stata una delle prime canzoni che abbiamo ascoltato ma era ancora in una versione molto approssimativa, così abbiamo iniziato a lavorare ad altri brani che pensavamo sarebbero diventati il primo singolo. Ma più andavamo avanti con il progetto, meno ci sembravano i brani giusti, così siamo tornati su Skydive. E’ di Jacob l’arrangiamento finale ed è la canzone giusta per fare da ponte tra il passato e ciò che siamo adesso.
Erik: Non sapevamo se questo progetto avrebbe funzionato, anche perchè ci mancava un elemento e dovevamo riempire quella mancanza. Fortunatamente Trevor ha lavorato duramente, e Skydive ne è la prova, così come è prova anche del fatto che noi tutti volevamo davvero tornare a cantare.
Siete molto affiatati con i vostri fans e avete molta cura di loro. Come vi hanno influenzato?
Trevor: Oltre che per noi, siamo tornati a fare un album insieme, per loro. Adesso sono cresciuti e hanno opinioni interessanti. Non sono più teenager urlanti ‘oh mio dio, vi amo così tanto!’ Adesso ci piace sapere da loro cosa non andava nell’esibizione e loro rispondono sempre e con competenza.
Erik: Molto più di prima. Un tempo sapevamo che i fans erano parte del meccanismo scatenato dalla televisione, ma ora, i fans che sono rimasti, hanno veramente a cuore la band e noi abbiamo a cuore loro.
Sinceramente, rifareste tutto di nuovo? Cambiereste qualcosa se poteste tornare indietro?
Tutti: Proprio dall’inizio ??
Trevor: Assolutamente, è stato un percorso entusiasmante. Ci sono molte cose che potremmo fare diversamente, ma sicuramente tornerei a quelle audizioni.
Jacob: Mi divertirei di più e sarei meno stressato.
Erik: Stavamo guardando The Voice, perchè un amico di Jacob è alle fasi finali (top 6),e sono davvero felice che siamo stati i primi e di non dover gareggiare ora, perchè sono davvero bravi nonostante la giovane età!
Jacob: Senza queste trasmissioni molte belle voci sarebbero forse andate perdute, come ad esempio Carrie Underwood, che è fantastica.
Avete in programma di pianificare qualche concerto all’estero in futuro?
Jacob: Non sappiamo ancora ma di certo c’è che siamo tornati! Non siamo stati ancora nella west coast e ci sono ancora tanti posti in cui vorremmo andare.
Erik: E’ bellissimo perchè stiamo ricevendo proposte da luoghi che non ci aspettavamo. Stiamo procedendo lentamente e naturalmente, stiamo ricostruendo una solida base di fans e non abbiamo nessun programma televisivo in programma. Tutto questo è molto più lento e graduale, ma molto più gratificante.
C’è almeno una cosa di ognuno di voi che i vostri fan non conoscono?
Jacob: Non sono lo stronzo che tutti hanno sempre creduto!
Trevor: Sono un libro aperto, non saprei proprio.
Erik: Penso che quello che hanno bisogno di sapere, è che loro sono tutto il nostro mondo. E ora più che mai, sono importantissimi.
Dan: Sono più riservato rispetto agli altri, quindi anche se ci fosse qualcosa… probabilmente non lo direi!
“Buried Alive” è la prima traccia acustica che avete registrato per un album. Pensate di fare più musica acustica d’ora in poi?
Jacob: Dopo stasera sì, è come se fosse il pubblico a chiederlo visto l’entusiasmo che hanno dimostrato.
Erik: Quando l’abbiamo ascoltata sapevamo che la volevamo ad ogni costo, e abbiamo deciso di lasciarla così, con soltanto la chitarra.
Jacob: Quando l’abbiamo ascoltata abbiamo detto ‘no, dateci la prima versione, ci piace quella’.
Erik: Si crea un’ energia particolare, e quando inizi a cantare la canzone ripetutamente, è bello poterla fare sempre un po’ diversa senza snaturare la versione registrata.
E dopo questo tour?
Jacob: Un altro tour, ovvio!
Trevor: Aspetta, fammi sentire il nostro manager… Jacob?Jacob?
Jacob: Stiamo provando a organizzare un tour nella west coast, ma abbiamo un singolo in radio e stiamo preparando un nuovo videoclip. Appena saremo pronti proseguiremo col tour. Non abbiamo mai avuto un singolo qui negli Stati Uniti e davvero, Skydive è un brano da oltreoceano. Abbiamo bisogno che i nostri fans lo richiedano nelle radio per farlo arrivare ovunque!
Gli O-Town hanno fatto un salto nel buio con il loro ritorno e si sono presi un bel rischio, ma il loro futuro sembra brillare giorno dopo giorno. I loro shows meritano di essere visti e difficilmente finiscono nel dimenticatoio. Il tour si concluderà, per adesso, il 7 maggio a Dallas (Texas), ma siamo sicuri che presto annunceranno nuove date (forse anche qualche data oltreoceano).
Maggiori info sulla band le potete trovare sul sito ufficiale www.Otownofficial.com. E’ possibile acquistare “Lines And Circles” su iTunes.
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by Gillian DiAddezio
Saturday night was a magical evening for the House of Blues in Orlando, FL, as the venue welcomed back long lost friends. The House of Blues, located in the heart of Walt Disney World, has allowed the opportunity for countless artists to grace its stage, from local bands including The Crazy Carls to world-renowned acts such as Willie Nelson and Fall Out Boy. This weekend was special because it brought back a boy band, aptly named O-Town.
O-Town was founded in 1999, through one of the first-ever reality television shows, ABC’s “Making The Band”. The members, Jacob Underwood, Erik-Michael Estrada, Dan Miller, Trevor Penick, and Ashley Parker Angel, were the first ‘experiment’ so to say, in an attempt to show the world what it takes to create a global sensation. After two albums and a failing management, the band split up in 2004, sending each member their own separate way. Now, after over a decade, the guys are back (sans Ashley Parker Angel) to doing what they love and this time, it’s purely, authentically them. I had the pleasure to sit down with the guys and chat about the comeback, and what lies ahead for the future of the band.
The band’s new album, Lines and Circles, was released on August 24, 2014, and it’s their best work yet. It was apparent how much love the guys have for what they do, and the appreciation they have for their fans. They know that without their fans none of this would be possible, and the band certainly knows how to treat them when they purchase VIP tickets to their shows (t-shirts, lanyards, signed memorabilia, soundcheck access, a meet and greet, special inclusion in the show with props, and VIP/band “selfie” were all some of the perks included in the package on Saturday night). Their tour manager, Michael, even took the time to check in with me throughout the night and make sure I had everything I needed.
Overall, I was extremely impressed with the show that night, which included local band The Crazy Carls as a fantastic opener to the night. The band’s lead singer, Alex, was a joy to watch as he sprinted across the stage with funky dance moves and got the crowd on their feet with his stage presence and upbeat vocals. This left the audience fired up for O-Town, who opened with their hit from long ago, “Liquid Dreams”. I have to admit, an excited teen heart emerged from inside me when I saw them hitting the iconic boy band dance moves in precision to their 90’s anthem.
It was obvious throughout the entire show how much Erik, Dan, Jacob, and Trevor absolutely love what they’re doing up there on stage, and the euphoria they feel in their hearts while performing for their fans. The ratio of old to new songs played throughout was just about even, and they ended the show with a spectacular performance of their new single, Chasing After You, that left the audience dancing all the way home.
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Your very first show was at House of Blues, right here in Orlando. How does it feel to be back?
Dan: Weird.
Jacob: A very long deja-vu! We literally pulled in and you see the staircase where I threw a tantrum on tv; it’s like ‘oh yeah, oh yeah’! And this dressing room, where we got in a big argument because we were stressed about the show…it all comes flooding back really, really quick.
Erik: This room alone…it has so many memories
Trevor: Well, this means so much. A lot of people come to House of Blues when they’re already obviously established…you don’t play House of Blues if you’re not. It was our first show; so this just means a lot more than just like a first concert here.
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What can the fans expect to see on your tour this year?
Dan: Well, I mean, we have a new album out, Lines And Circles, so we do a lot of material from that. We take a lot of pride in that because this was an album and a project, and when we came back we kinda did it our way, so we have a lot of passion and energy behind some of those new songs, but obviously we do the old ones because people want to hear those, and we’re pretty proud of those too, you know?
Jacob: It is still weird performing “Liquid Dreams” though; I’m not going to lie.
Dan: Oh yeah, totally!
Jacob: Because the song is so novelty, you know…but it’s that novelty that created us.
Erik: And now everybody finally knows what the hell it means!
Dan: We’re all adults now; we can just talk about it freely.
Jacob: We get asked all the time, ‘are you going to re-create Liquid Dreams, and put in current names?’…so we kinda did, but most of those names are still hot, so…
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I know you guys reunited just for fun at first, but it quickly turned into a whole new venture. What do you hope to get out of this 2015 Lines and Circles tour?
Trevor: We just want to get out there and reach as many people as we can. We just want to get out there and perform our new music, and be out there for our old fans, and like I said, hopefully create some new ones. And just being on stage, we love it; we have so much fun up there, we like being around each other…
Jacob: I just like having three other singers out there, because it makes it really easy on me! It’s about seeing the ride-or-die fans…because we have a new album out, but it’s mainly our old fans that are finding it. We’ll be pushing a single this year, but right now for this first tour, it’s all about the people that have been with us 15, 16 years now.
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I know you guys get asked questions about Ashley Parker-Angel all the time. Besides his absence, what is the difference between the O-Town from a decade ago and the O-Town of today?
Jacob: We have a new appreciation for everything, that’s for sure.
Dan: Yeah, we don’t stress about the little things as much, and I think that as we age, we realize that the things we used to argue about or get frustrated with were generally something that wasn’t that big of a deal. We just let a lot of the little stuff roll off…like, we used to get really upset if someone missed a dance move or whatever, and now it’s like ‘oh, he missed it, haha! We’ll make fun of you later for that one!’
Trevor: We were actually making fun of each other on stage. That’s kind of what I think is the biggest difference. We used to be in such a formulaic sort of process, where the show was a certain formula, but now we’ve been able to break free from that formula and be really comfortable with one another now that we’ve known each other for over a decade. We just do us on stage, and basically allow people to peek in on our friendship.
Erik: I think the biggest difference between then and now is the amount of control we have. We do everything; we don’t have a record label telling us what to do, you know…we’re booking all the shows, we’re putting our stage show together, writing the songs; it’s amazing the difference when you are in control of something 100%, and that’s the greatest thing.
Jacob: It’s that adult understanding. Because there was a lot to happy for back then, but we didn’t have perspective like we do as an adult to really appreciate what you’re going through. So you let the little things like missing a dance move ruin your night, and it really is just singing and dancing, so it really should be good! But you’d be surprised; our fans follow us, so they know the choreography. They know it better than we do sometimes. So when we mess up, they remind us the next day at the meet-and-greet, ‘hey, you missed that beat!’
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How has it been managing most of the “new O-Town” aspects by yourself (songwriting, artwork, social media, etc)?
Jacob: Well, we do have teams now that help us out…because Skydive happened like it did…it’s grown. You know, it was just supposed to be the one single, but it’s evolved to the people that like it and took it to the next step. So it’s the people around us that take our lead instead of people around us telling us what to do.
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How is keeping up with social media different from or similar to being on the tv show “Making the Band”?
Trevor: Well, social media requires us to do it, whereas on Making the Band, the cameras were there and kind of put it out there. We’re still showing ourselves, which is easy for us to do, but the effort has to come from you individually or us as a group. But we’re pretty good about that. Those are Dan and Erik’s duties. They are our main social media guys; Erik does our Snapchat…
Erik: Yeah, it’s been fun. It’s a way to connect, 10 years from the last time we connected with the fans, so this is the best way to do it. It’s really weird having this relationship online with a fan and then going to a stadium and finally meeting them…it’s like ‘oh, you’re @so and so; I know you, @so and so!’ We have this connection now that the first time around we just never had.
Jacob: I was in the car reading emails and saying ‘Oh, I want to keep these; that would be so cool to start an email list’, and someone said to me ‘you guys don’t have that from the beginning?’….16 years ago…email wasn’t really a thing for that back then.
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Well, on that note…It’s 2015, which means superstars are being born from YouTube, Vine, and other media outlets, almost overnight it seems. Do you have any advice for young people today that want to break into the music business?
Trevor: Always be driven by your talent. Be driven by what you want to show to the world, whether it’s singing or writing or whatever. Don’t ever do it for the fame, that’s just the wrong thing…unless you just want to be famous, then go do your thing! But if you want to be an artist, just make sure it’s always an extension of your art
Jacob: Overall, these kids nowadays are just, ‘look at my money, look at this!’…it’s fleeting. It might be cool for a couple of days, but it won’t be what makes a career.
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“Skydive” is a pretty powerful comeback song, about that leap of faith back into the spotlight. Did you know from the start that you wanted to make this the first single?
Dan: No, it was the exact opposite actually. Well, it was one of the first songs we heard, but it was in a very rough form, so we just brushed it aside and started recording a bunch of other stuff. And we thought that one of those would be the one. But the further we got into the project, those didn’t feel right and we went back and said ‘what about that one song we did in the beginning?’. Jacob went back with some buddies and re-produced the song, and turned it into what it is now. That’s really what really got everything moving again. It’s a good bridge between what we did before and what we’re doing now, and it’s the best way to represent the 2015 O-Town.
Erik: We didn’t know if this thing would work, obviously because we lost a member and we knew we needed to fill a void. Luckily Trevor had really worked on his craft, and he really stepped up, and Skydive was a good representation of that, because we all knew we would have to sing more.
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You guys connect so well with your fans, and you seem to really care about them. How have they influenced your development as a band?
Trevor: Besides us wanting to put an album together for our sake, that’s who it’s for. When a fan comes through the line…they’re so much smarter now! They’re older, and they have real opinions. They’re not teenybopper 12 year-olds like ‘oh my gosh, I love you so much!’ you know? We actually kind of look for them to be like, hey what wasn’t good tonight? They really have a voice with us.
Erik: So much more than before. When it first happened, we knew that it was part of the machine, and the fans were there because of the television show, but now twelve years later the fans that are still here are the ones that really, really care. And we really, really care.
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Honestly, would you do it all over again? What would you change if you could go back?
All: From the very beginning??
Trevor: Absolutely, it’s been an awesome ride. There’s a lot of things we’d do different, but I’d definitely go to the audition again.
Jacob: I’d enjoy it more and relax.
Erik: We were watching The Voice, because your [to Jacob] friend is in the final rounds (top 6), and I was just like, I am so glad that we were the first ones to go through this. Because I wouldn’t make it through! They’re really good and they’re really pro now at such an early age.
Jacob: Without the show, these voices could have been lost. I mean, look at Carrie Underwood…this small little town, no record executives going there to search out for talent. That show gave her a voice, and she’s amazing.
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Any plans for playing more shows abroad in the future?
Jacob: Not on the books yet, but the plans are that we’re going back. We haven’t even visited the west coast yet. We still have a lot of space to fill.
Erik: Which has been awesome, because we’ve been getting offers from places we didn’t think we’d get offers, because this thing is organically growing and spreading naturally, and it doesn’t matter if the album came out a few months ago…if we’re slowly rebuilding a core fan base that’s about the music, we have no television show. It’s kind of a slower build, but a more gratifying one, you know.
What’s one thing about each of you guys that your fans don’t know?
Jacob: I’m not that big of an asshole! (All the time)
Trevor: I’m an open book, I don’t know
Erik: I think what they need to know, what the fans need to know, is that they mean the world to us. And at this point in time, they mean more to us than ever.
Dan: I’m a little more private than these guys, so if there was something…I probably wouldn’t tell!
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“Buried Alive” is the first acoustic track you guys have recorded for an album. Do you see yourselves doing more acoustic work?
Jacob: After last night, yeah. We did an impromptu kind of show and decided to do an acoustic set. And now the fans are like, ‘you need to do an acoustic album’. So it got us thinking that it might be fun.
Erik: That’s actually an interesting story too, now that you bring it up…Buried Alive, we actually got it produced and had a production…we heard it and knew we wanted the song, but we heard the produced version thinking we were going to go with that. We decided just to take it all off and leave it as just guitar.
Jacob: They took it upon themselves to do that. We got it and we’re like, ‘no, give us back the first one; we liked the first one’, but it ended up going acoustic.
Erik: It creates a different energy behind the songs. It’s like you’re following a different movement in a sense. So it’s just new…you know, when you start singing the songs over and over again, it’s nice to just do it a little different and still stay true to the record.
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What’s next for you after this tour?
Jacob: Another tour, yeah.
Trevor: Hold on, let me call our manager real quick…Jacob? Jacob?
Jacob: We’re trying to get a west coast tour, but we’ve got a single going to radio and a new video that we just shot, so we’re prepping that release and once that’s released, we’ll continue the tour. We haven’t had a single here in the States; really, Skydive was overseas, so this will be our first inside release. We need the fans to call in and request the song on their radio stations so we can get it out there more!
O-Town has surely made a leap of faith with their comeback, and their future from here only looks brighter every day. O-Town is a must-see band, with shows that surely aren’t to be missed. The tour ends on May 7 in Dallas, TX (USA) for now, but be sure to look out for more dates and cities to come (including the possibility of more shows abroad). More band information can be found at www.Otownofficial.com. Purchase Lines And Circles (album) on iTunes today!
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