Popvlvs, immagini e suoni animano l’Arco di Giano
di Redazione
L’Arco di Giano, dal tramonto fino alla mezzanotte, nei giorni tra il 20 e il 24 febbraio, sarà illuminato dalla nuova installazione audiovisiva di Livia Cannella, dal nome POPVLVS. Attraverso le proiezioni scenografiche e i suoni che le accompagnano, satiri e ninfe, filosofi e magistrati, bimbi, matrone e dei – evocati da un’esplosione di luci – tornano metaforicamente “a casa”, animando le curve silenziose e scure del monumento. Gigantesche immagini luminose si fonderanno alle partiture architettoniche del monumento, amplificandone percettivamente la massa e la presenza, restituendo al luogo la sua naturale centralità all’interno del sistema di relazione/mediazione tra il Foro Boario e l’immensa area archeologica centrale.
Giano (Ianus) è il dio del passaggio (dal latino ianua: porta), custode di ogni forma di mutamento, e protettore di tutto ciò che concerne una fine e un nuovo inizio e l’Arco di Giano è uno degli accessi principali all’Area Archeologica Centrale. La sua possente massa è da sempre luogo di confine e di passaggio tra il centro istituzionale della città antica e i fori del popolo, dove sorgevano aree di mercato e di scambio. E’ naturale, quindi, attribuirgli simbolicamente il ruolo di luogo dell’incontro e dello scambio.
La finalità di “POPVLVS” è quella di raccontare e far rivivere il passato, in modo tale da farne tesoro per la costruzione del futuro.
“L’Area del Velabro – racconta Livia Cannella, che ha già animato con le sue apparizioni luminose molti luoghi della Roma imperiale – è un luogo segreto, così gonfio di silenzio e quiete da sembrare un paradossale altrove. Si fa fatica a pensare che nel ’93 un’esplosione criminale neabbia potuto devastare il cuore. Lo spazio fu ricomposto in un tempo straordinariamente breve, tutti evidentemente hanno sentito che quella violazione si doveva oltrepassare presto. L’arco di Giano, sipario di questo crogiolo di contemplazione, anche in quell’occasione non si scalfì; restò a guardare, come da un paio di millenni, la vita che accade. E continua a farlo, imperterrito, muto, solenne, silenzioso. Per la mia installazione rispetterò il silenzio, alterato solo da un “sospiro” sonoro per accogliere gli abitanti di luce di un lungo fine settimana.”
Parte integrante del progetto è la piattaforma web che lo sostiene attraverso cui sarà possibile non solo avere informazioni sull’evento ma anche individuare contestualmente l’identità e la collocazione museale di ciascuna opera raffigurata con l’ausilio un qrcode localizzato sul posto.
La manifestazione, a cura di Stelart Srl è realizzata con il sostegno di Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, Creatività, Promozione Artistica e Turismo – Dipartimento Cultura attraverso l’Avviso Pubblico “Roma Creativa” e con la collaborazione della Sovraintendenza Capitolina e la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma.