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Msk, come riportare a casa la pelle e darle una seconda vita

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Elena Massai e l'arte di riciclare per fare moda

di Riccardo Tronci – I gatti hanno 7 vite, (9 per gli anglosassoni) o almeno così si dice. Gli esseri umani una, o infinite, a seconda del proprio credo e della voglia di lanciarsi in nuovi progetti. Quante vite di preciso possa avere un motociclista non è empiricamente verificabile e tuttavia possiamo essere certi che Elena Massai di vite ne abbia quantomeno due, una, appartenente al passato, da dirigente di azienda e una da manager creativa con una idea in pugno. Nuovamente manager, di un nuovo progetto personale e proprio per questo artefice del proprio destino, con tutto il coraggio e la libertà che questo comporta.

Msk borsa

Msk borsa

L’idea è semplice, come tutte le idee buone. I motociclisti indossano tute di pelle, che sono soggette a lacerazioni, usure e consumi, più o meno lievi. In pelle si realizzano molti articoli di vestiario e design, dalle borse ai portafogli. L’associazione risulta quasi evidente: perché non dare una seconda vita a queste tute, studiarle, osservarle, scucirle e assemblarne i pezzi in un nuovo prodotto, dalle forme moderne, slanciate, aggressive, capaci di creare tendenza. E così, semplicemente come tutte le buone idee, nasce Msk (My second skyn, poiché la tuta dei motociclisti è realmente una seconda pelle). Se prendiamo per vera la leggenda della pera cascata dall’albero in testa a Isaac Newton, a Elena Massai deve essere accaduto in un giorno, simile in tutto e per tutto agli altri, di affacciarsi alla finestra e guardare lo sciame di motociclisti che ogni anno si riversano d’estate in quel del Mugello (autodromo e circuito dove Valentino Rossi sfida le altre due ruote). Quel preciso giorno, quello in cui il frutto cade dall’albero, magari con una tazza di caffè in mano, prima di partire per il lavoro (quello vecchio) Elena Massai deve aver compiuto un’inconscia operazione matematica, un’associazione di idee talmente semplice da sbalordire: sarà possibile realizzare da quelle tute usate una borsa? Da lì il primo acquisto di una tuta usata su Ebay, una Arlen Ness, il primo studio e la prima borsa, Flap, realizzata con le due maniche, l’imbottitura dei gomiti e due pezzi provenienti dal fondoschiena. Un fondersi naturale di linee sinuose e convesse a confezionare una borsa pronta a sfidare la quotidianità e gridare la propria personalità. Dopo la prima borsa i tentativi, la collaborazione con gli artigiani locali, la ricerca di canali di distribuzione ed un vero e proprio business plan. Gli articoli che si possono trovare sul sito di Msk  sono pezzi unici che variano uno ad uno in personalità, mostrandosi sempre in tinte forti, ma con tratti ora aerodinamici ora fashion. Borse metropolitane, che non passano di moda, per uomini e donne. Ogni singola borsa cucita da Msk rappresenta una storia. Nei laboratori arrivano le tute, cariche di chissà quanti chilometri ed esperienze, abituate a solcare il vento e approdate da poco alla pensione. Ogni tuta si racconta pezzo per pezzo, lasciando sciogliere i nodi di ogni avventura, per poi ricomporsi in un felice progetto che riesce ad unire artigianato locale, riutilizzo ecologico ed ambizioni internazionali. L’obiettivo che Msk si propone ad oggi è quello di riuscire ad essere rappresentata in boutique di ricerca, store indipendenti nazionali e d’oltralpe (poiché proprio dall’estero è arrivato il primo ordine realmente consistente) e proprio per questo ha lanciato i suoi prodotti alla Première Classe di Luglio 2014, a Parigi, città delle luci e della moda. E se non state più nella pelle, è il caso di dirlo, ecco un il range di prezzo che troverete: borse costano al pubblico dai 500 agli 850 euro, i portafogli da 180 a 280 euro, di prossima realizzazione anche una linea di cinture, ovviamente di pelle.

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